Terzo settore, "la mancata riforma sta portando conseguenze gravissime"
Il Forum del Terzo settore rilancia l'allarme e convoca per domani, 6 aprile, una iniziativa pubblica per chiedere a governo e parlamento la rapida approvazione del dispositivo fiscale. “Senza un risolutivo intervento rischiamo di scomparire”
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"Il mancato completamento della riforma del Terzo settore, atteso ormai da cinque anni, sta portando conseguenze gravissime per tutto il non profit italiano, in particolare per l’associazionismo di promozione sociale e per il volontariato". Il Forum del Terzo settore rilancia l'allarme: “Senza un rapido e risolutivo intervento rischiamo di scomparire”. E convoca per domani, 6 aprile, una iniziativa pubblica per chiedere a governo e parlamento un intervento per la rapida approvazione del dispositivo fiscale.
“Non potremo più essere presenti nelle emergenze come abbiamo fatto finora – dichiara la portavoce del Forum Vanessa Pallucchi – se le nostre organizzazioni non saranno messe nelle condizioni di operare al meglio e con le tutele necessarie. Abbiamo sempre risposto con tempestività, e non senza fatica, ai momenti più critici di questi ultimi anni. Le nostre organizzazioni si sono a volte anche reinventate pur di non lasciare sole le persone durante la pandemia, lo hanno fatto con lo spirito di solidarietà che da sempre le caratterizza, a volte rimettendoci, e lo stanno facendo anche adesso, con l’emergenza umanitaria della guerra in Ucraina. Nonostante le incertezze sul proprio futuro sono sempre in prima linea, sempre a dare fiducia e a tenere salda la coesione sociale. Riceviamo per questo riconoscimenti e apprezzamenti da più parti, ma le parole non ci bastano più. Abbiamo bisogno di fatti concreti; abbiamo bisogno che vengano approvate le nuove norme fiscali.”
“Il paradosso è che si chiede agli enti di trasmigrare nel registro unico del Terzo settore senza che conoscano il loro destino fiscale. E alla luce di questa incertezza normativa sono ampi i settori dell’associazionismo e del volontariato che potrebbero non diventare enti di Terzo settore. Comprensibilmente in molti stanno crescendo sentimenti di irritazione e di sfiducia – prosegue Pallucchi –. La scomparsa di molte esperienze di impegno civico, a cominciare dalle più piccole, e da quelle che operano nei territori più complessi, sarebbe drammatica".
“Non stiamo chiedendo privilegi né trattamenti di favore – conclude la portavoce Pallucchi – ma regole stabili, non vessatorie, non peggiorative della situazione attuale. Al contrario, quello che sta accadendo è che, da un lato, si chiede al Terzo settore di consolidare e migliorare il proprio impegno - senza peraltro che a ciò corrisponda qualche nuovo sostegno o incentivo -, e dall’altro lo si vuole colpire come fosse un pericoloso evasore fiscale.”
L'appuntamento è per domani alle ore 11.30 presso la Sala Capranichetta in piazza Montecitorio 125