Terra Santa: Gerusalemme, incontro tra Polizia e capi delle Chiese su come affrontare i crimini di odio verso i cristiani

Al centro del confronto il tema dei ripetuti attacchi nei confronti di fedeli e clero cristiani nella Città Vecchia. Secondo la Polizia, ad oggi, sono stati aperti 16 fascicoli di indagine e 21 persone arrestate. Il commento del custode Patton

Terra Santa: Gerusalemme, incontro tra Polizia e capi delle Chiese su come affrontare i crimini di odio verso i cristiani

Incontro, nel pomeriggio di ieri, nella Città Santa, tra il comandante del distretto di Gerusalemme, il vice commissario Doron Turgeman, quello del distretto di David, il comandante Avi Cohen e altri suoi ufficiali, con i capi delle comunità cristiane e cattoliche di Gerusalemme. Lo scopo della riunione, recita un comunicato della Polizia, quello di implementare il dialogo, la collaborazione e i contatti tra la polizia israeliana e i rappresentanti delle Chiese, delle comunità cristiane e cattoliche di Gerusalemme. Particolarmente dibattuto, spiega la nota della Polizia che ha voluto la riunione, è stato il tema dei ripetuti “crimini di odio” nei confronti di fedeli, religiosi e clero cristiani nella Città Vecchia.

A riguardo, rende noto la Polizia, dall’inizio dell’anno, sono stati aperti 16 fascicoli di indagine nel Distretto di Gerusalemme nei confronti di sospetti coinvolti in episodi di vandalismo, violenza e molestie nei confronti di cristiani o istituzioni religiose cristiane a Gerusalemme. Ventuno persone sono state arrestate. Altri casi sono stati inviati al Pubblico Ministero per la formulazione delle accuse. Oltre ad atti vandalici e danneggiamenti di cimiteri, di chiese e arredi sacri, cresce il fenomeno, definito dalla Polizia “inquietante e vergognoso”, degli sputi contro fedeli cristiani, clero e istituzioni religiose. “Sebbene tali atti spesso non vengano denunciati o non consentano procedimenti legali – si legge nella nota della Polizia – questi non dovrebbero essere tollerati”. La Polizia condanna tali gesti e ribadisce di essere “attivamente impegnata nell’affrontare questo fenomeno. Questi gesti non solo feriscono i sentimenti religiosi delle persone, ma causano anche un danno significativo alla reputazione dello Stato di Israele a livello globale, in particolare tra la comunità cristiana”.

“Atti spregevoli”. “Siamo impegnati e lavoriamo per la vostra sicurezza tutto l’anno – ha detto il vice commissario Turgeman -. La cooperazione tra la polizia e i leader delle comunità cristiane e rappresentanti della fede cristiana è significativo per noi. La realtà ci presenta molte sfide, così come atti spregevoli e vergognosi che meritano una condanna. Siamo attenti a questo problema e lo affrontiamo con tutti gli strumenti a nostra disposizione”. Turgeman ha inoltre rivelato di aver dato ordine ai suoi uomini “di condurre operazioni anche segrete contro chiunque commetta crimini di odio, vandalismo e violenza di qualsiasi tipo contro istituzioni religiose e fedeli nella Città Vecchia di Gerusalemme”. Circa il fenomeno degli sputi contro religiosi e clero cristiano il vice commissario ha ribadito di prendere seriamente la questione e di affrontarla con tutti i mezzi a nostra disposizione. Siamo una forza di Polizia per tutti e continueremo a lavorare per salvaguardare la pace e la sicurezza delle persone di tutte le fedi e denominazioni, dei residenti della città e dei visitatori”. L’incontro si è chiuso con le congratulazioni al Patriarca latino, mons. Pierbattista Pizzaballa, presente all’incontro, per la sua recente nomina a cardinale, il primo nella storia della Chiesa cattolica con sede a Gerusalemme.

“Incontro positivo”. “È stato un incontro positivo e collaborativo – ha dichiarato al Sir il custode di Terra Santa, Francesco Patton – nel quale tutti i capi delle Chiese di Gerusalemme hanno potuto esporre alla Polizia la situazione che stiamo vivendo oramai da diverso tempo. I rappresentanti della Polizia hanno preso nota delle nostre osservazioni ma al tempo stesso hanno spiegato che il loro compito è quello di fare rispettare le leggi; le sentenze da emanare nei confronti delle persone accusate di tali crimini spettano ai giudici. Da parte della Polizia è giunta anche l’assicurazione che saranno aumentati i controlli e la sorveglianza per evitare il ripetersi di queste azioni odiose e violente”. “L’intenzione, adesso, è quella di ripetere questi incontri a intervalli regolari in modo tale da segnalare se gli attacchi violenti sono in aumento o meno. Da parte mia – ha concluso il custode – ho fatto presente che nel momento in cui vedremo che l’azione della Polizia non sarà abbastanza efficace ci rivolgeremo ai media per far conoscere la situazione”.

La denuncia dell’Aocts. È solo di poche settimane fa un comunicato della Commissione Giustizia e pace dell’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa (Aocts) che denunciava “gli attacchi al clero cristiano, alle chiese e ai luoghi santi, in particolare a Gerusalemme e ad Haifa. Sputi, abusi verbali, a volte violenze fisiche, atti di vandalismo e graffiti sui muri – si legge nel comunicato – sono per lo più perpetrati da ebrei religiosi estremisti. Purtroppo, come in passato, i responsabili dell’applicazione della legge e dell’ordine raramente identificano e arrestano gli autori di questi attacchi e ancora più raramente gli autori devono rendere conto delle loro azioni”.

Un sito e un numero di telefono per denunciare. Risale allo scorso 15 giugno, a Gerusalemme, l’incontro “Perché alcuni ebrei sputano ai Gentili”. Davanti a circa 300 persone, esperti e docenti hanno cercato di spiegare, partendo dai testi ebraici come Talmud e Mishna, il fenomeno di sputare, aggredire verbalmente, oltraggiare sacerdoti, religiosi e religiose, pellegrini cristiani che si trovano nella Città Santa. Autori di questi oltraggi sono ebrei ultra-ortodossi o giovani coloni, “spalleggiati” da leader politici dell’ultradestra presenti nel Governo. Per controllare e contrastare il fenomeno, riferisce la Custodia di Terra Santa, è stato predisposto un sito internet e un numero telefonico, in 10 lingue, dove poter segnalare immediatamente ogni episodio di molestie contro religiosi e/o luoghi cristiani di culto. “È importante poter avere il maggior numero di dettagli e se possibile un video o una foto del volto di chi offende in qualsiasi modo”, spiegano dalla Custodia, preoccupati dal fatto che quasi il 90% degli incidenti non viene denunciato per paura di ritorsioni. Circa 70 volontari sono impegnati a favorire le denunce raccogliendo testimonianze, filmati e registrazioni delle videocamere di sicurezza.

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Fonte: Sir