Stop alla violenza, salvarsi è possibile

L’appello del Consultorio CIF Centro Italiano Femminile: aiutiamo le donne a riconoscere i segnali e a chiedere aiuto

Stop alla violenza, salvarsi è possibile

Ancora un dramma a Padova, a poca di stanza di tempo dalla terribile perdita della giovane Giulia Cecchettin; ancora una volta sconcerto, dolore incredulità di fronte alla tragica scomparsa di Giada Zanola, giovane donna e mamma di un bambino di tre anni.

Il dolore di un’intera comunità che si ritrova a fare i conti con l’incapacità di aiutare chi vive, in silenzio e con pudore, le difficoltà delle relazioni.

Marisa Galbussera, psicoanalista e responsabile clinica del Consultorio CIF: «con la morte di Giada, riviviamo il dolore…».

Ora è tempo di sensibilizzare ed educare le donne alla necessità, in primis, di saper riconoscere i segnali della violenza, e poi chiedere aiuto.

«Le donne tendono a sottovalutare alcuni segnali, banalizzandoli e identificandoli come atteggiamenti normali in una vita di coppia; invece è fondamentale poter avere gli strumenti per riconoscere il pericolo e affidarsi ai centri specializzati sul fronte del contrasto alla violenza di genere» sottolinea la dr.ssa Galbussera.

Il Centro italiano femminile di Padova, attraverso il consultorio socio educativo, è impegnato con il servizio “antiviolenza” che, non solo prende in carico donne vittime di violenza, ma opera con un’équipe multidisciplinare di professionisti (psicoanalisti, psicologi, avvocati, educatori) attivi con uno sportello di ascolto e confronto. Da anni i professionisti del Consultorio CIF sono impegnati su diversi fronti, diffondendo la cultura della parità, del rispetto e dell’uguaglianza di genere, ma ora più che mai è necessario fare un appello corale a tutte le donne di chiedere aiuto, di non sentirsi sole o emarginate. 

Il Consultorio, attraverso l’équipe multidisciplinare, ascolta e accompagna le donne nel lungo e doloroso percorso che va dal riconoscimento di essere vittima di violenza, che non è quasi mai, alla decisione di un’eventuale denuncia. Questi delicati e difficili passaggi, espongono chi li vive all’angoscia e al pericolo. È fondamentale che le donne non siano sole e che soprattutto sappiano che ci sono punti di riferimento, una rete di protezione che può aiutarle nel percorso di emancipazione dal ruolo di vittima.

Un messaggio chiaro e forte viene rilanciato dal Consultorio CIF: «A tutte le donne che credono nel potere che ognuna ha dentro se stessa, a tutte le donne stanno soffrendo e che credono che non ci sia via d’uscita e a chi vuole loro bene, non state in silenzio ma fatevi avanti perché e possibile proteggersi e proteggere i bambini e salvarsi. Aiutiamo a capire l’importanza della speranza e fiducia».

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Fonte: Comunicato stampa