Settimane sociali. Tre le piste di lavoro: sentinelle del bene comune, soggetti generativi e promotori di relazioni e alleanze
Un rinnovato e più forte impegno civile e sociale ispirato al magistero di papa Francesco, ai suoi riferimenti teologici, pastorali e spirituali.
È questo il messaggio lanciato dalla Chiesa italiana a conclusione della 49a Settimana sociale dei cattolici dedicata al “Pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso”. Questione ambientale e questione sociale sono intrinsecamente legate e sono parte integrante dell’essere Chiesa e dell’essere credenti. A sei anni dalla pubblicazione della Laudato si’ l’ecologia integrale è assunta come orizzonte di senso e come priorità per la Chiesa italiana chiamata ad orientare gli obiettivi generali della pastorale sociale nella prospettiva della sostenibilità in modo che la comunità cristiana sia promotrice e motivatrice del profondo cambiamento richiesto in questo tempo di transizione. Nel corso delle giornate di Taranto molte sono state le proposte concrete per declinare l’ecologia integrale negli orientamenti e nelle iniziative che rappresentano il segno visibile e concreto dell’essere Chiesa nei territori e nel paese. Tre, in particolare, sono le piste di lavoro e di impegno sociale verso cui indirizzare l’azione della comunità cristiana.
Essere sentinelle del bene comune e del territorio. Bisogna farsi presenza attiva denunciando e/o accompagnando chi denuncia le violazioni contro le persone e la natura come nelle tre esperienze raccontate sul degrado ambientale e sociale di Taranto, della terra dei fuochi, dei territori inquinati dai Pfas. Ma anche attraverso una puntuale attività di controllo e di dialogo con la politica perché l’azione delle istituzioni sia rivolta al bene comune come richiesto dalle proposte di policy per appalti “caporalato free”, per tassare le emissioni nocive e non il lavoro, per sostenere la formazione professionale, per un abitare sostenibile.
Essere soggetti generativi di cambiamento. Sostenere e promuovere buone pratiche, esperienze concrete di ecologia integrale capaci di attivare reali processi di cambiamento culturale, economico e sociale nei territori. Nel percorso preparatorio verso Taranto ne sono state raccolte 274, promosse da imprese, enti del terzo settore, enti locali e comunità ecclesiali che testimoniano la forza dei piccoli gesti quotidiani capaci di rompere le logiche della violenza, dello sfruttamento, dell’egoismo ancora fortemente radicati nei comportamenti sociali ed economici. In questa direzione vanno le proposte finali per creare comunità energetiche, sostenere la finanza etica e i consumi responsabili.
Essere promotori di relazioni e di alleanze. Come abbiamo imparato durante l’emergenza della pandemia e come impone la crisi climatica nessuno si salva da solo. C’è bisogno di costruire reti per lavorare insieme nei territori tra le nostre comunità, le istituzioni, il mondo dell’impresa e del lavoro. In questa direzione, e come frutto del cammino preparatorio, a Taranto un gruppo di giovani ha presentato il Manifesto dell’alleanza, un messaggio di speranza basato su impegni concreti di alleanze da stringere con tutte le persone di buona volontà per affrontare insieme e in dialogo tra generazioni, le sfide e le opportunità della transizione ecologica, economica e sociale. Si tratta ora di passare all’azione, perché, come ha sottolineato il card. Bassetti a conclusione della Settimana sociale, non è stato un convegno, ma una piattaforma di partenza per dare speranza e avviare dei processi di reale cambiamento nella Chiesa e nel Paese.
Non si può essere cristiani senza rispettare il Creato
«In questi giorni abbiamo compreso ancor di più la complessità dei problemi – ha sottolineato il card. Bassetti nel corso dell’omelia della messa a conclusione della Settimana – ma anche segnalato quei modelli praticabili, quelle buone pratiche, che producono soluzioni. Soprattutto, e grazie al Magistero sociale della Chiesa e alle due encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti, abbiamo capito che non si può scindere l’essere cristiani dal rispetto per il Creato; non si può pensare di seguire il Vangelo, se non custodendo la nostra terra; non si può far finta che l’economia vada per conto proprio, mentre la vita di fede è un’altra cosa…». È da più di cent’anni, dal 1907 che le Settimane sociali contribuiscono a leggere il cambiamento, a riflettere sulle questioni sociali e politiche del Paese alla luce del Vangelo, per improntare la vita della Chiesa all’azione per il bene comune.
Matteo Mascia
coordinatore progetto Etica e politiche ambientali - Fondazione Lanza