Senza dimora, Stefano premiato all’Accademia delle Belle Arti
A Bologna Stefano Zandonadi, appassionato di pittura che vive in strada da più di 30 anni, ha ritirato il premio Roberto Daolio per l’arte pubblica per un’installazione nata dal sodalizio artistico con lo studente Francesco Li Calzi. Il pubblico emozionato dalle sue parole: “Viviamo tutti in un gran circo dove il miglior clown è colui che sa far piangere”
Un riconoscimento speciale per una persona che ha da sempre trovato nell’arte un rifugio sicuro durante gli anni vissuti in strada. A Bologna Stefano Zandonadi, senza dimora da più di 30 anni, ha ritirato all’Accademia delle Belle Arti il premio Roberto Daolio per l’arte pubblica. Tutto questo grazie alla collaborazione con lo studente siciliano Francesco Li Calzi, con cui ha creato un inaspettato sodalizio artistico.
Ma cominciamo dall’inizio. Stefano vive in strada dal 1991, prima in Veneto, poi a Firenze e infine a Bologna. Oggi è considerato l’anima del portico in via San Felice, gli abitanti e i negozianti della zona sono abituati a vederlo sempre all’angolo con via dell’Abbadia: è qui che Stefano passa tutte le sue giornate da oltre sette anni, anche se di notte vive in un appartamento di housing first. Molte persone del quartiere lo conoscono e lo aiutano offrendogli qualche spicciolo, ma anche cibo e vestiti.
L’arte è stata fin da ragazzo la sua passione, e nel corso degli anni è passato da fare il “Madonnaro”, raffigurando le sue opere per strada sull’asfalto con i gessetti, a realizzare dipinti usando tavolozze di legno, colori e le sue dita come dei pennelli “naturali”. Ed è proprio una delle opere di Stefano che un giorno del 2018 ha attirato l’attenzione di un giovane studente dell’Accademia di Belle Arti, Francesco Li Calzi. Dalle semplici chiacchiere si è passati ad una vera e propria frequentazione, fino a quando nel 2019 Francesco non ha chiesto a Stefano un aiuto per realizzare un’installazione artistica.
Proprio questa installazione si è classificata al secondo posto per il Premio Roberto Daolio nell’edizione 2019-2020: per via delle restrizioni Covid, la premiazione è avvenuta però solo il 15 dicembre 2021. Quel giorno Francesco si trovava in Sicilia, e così ha chiesto a Stefano di andare a ritirare il premio: inizialmente lui era titubante, per il fatto di dover salire su un palco di fronte a molte persone, ma poi ha trovato il coraggio e ha accettato.
All’Accademia di Belle Arti, Stefano ha preso il microfono e ha presentato l’installazione a cui aveva dato il suo contributo, emozionando il pubblico con una riflessione finale: “Vivere, amare e soffrire, perché esiste il male? In fin dei conti viviamo tutti in un gran circo, dove il miglior clown è colui che sa far piangere”.
Alice Facchini