Salute mentale, dalla “reclusione” alla domiciliarità: il ministero risponde a Unasam
L'associazione aveva denunciato in una lettera al ministro Speranza la grave situazione che permane, per effetto della pandemia, all'interno delle strutture residenziali. Il ministero: “Attiveremo un'interlocuzione finalizzata ad acquisire elementi utili per rispondere in maniera scientifica e pertinente alle richieste. Il 6 ottobre la Giornata mondiale per la Salute mentale”
“Il tema della salute mentale è assolutamente centrale per questo Ministero”: inizia con questa rassicurazione la risposta che Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, ha recapitato a Unasam, dieci giorni dopo aver ricevuto la lettera in cui l'associazione esprimeva “grande preoccupazione per il protrarsi delle restrizioni di libertà, nelle strutture socio sanitarie e socio assistenziali, che accolgono persone che vivono la condizione della sofferenza mentale”. La presidente Gisella Trincas sollecitava un “intervento urgente” da parte del ministero, dal momento che le misure preventive si traducono, in molti contesti, in “un'inaccettabile e incomprensibile rigidità di disposizioni”.
Le disposizioni: il rapporto dell'Iss, il Dpcm e la circolare
Il ministero risponde ripercorrendo le disposizioni emanate, negli ultimi mesi, in merito alla tematica, dal governo e non solo: innanzitutto, “il rapporto dell'Istituto superiore di Sanità sulla gestione delle infezioni nelle Rsa, di cui si allega copia aggiornata al 24 agosto”. Prima di questo, “il Dpcm 11 giugno 2020 all’articolo 9 stabilisce la riattivazione delle attività sociali e sociosanitarie”, ricorda il ministero, citando il documento in due passaggi: primo, “le attività sociali e socio-sanitarie erogate dietroautorizzazione o in convenzione, comprese quelle erogate all'interno o da parte di centri semiresidenziali per persone con disabilità, qualunque sia la loro denominazione, a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e socio-sanitario vengono riattivate secondo piani territoriali, adottati dalle regioni, assicurando attraverso eventuali specifici protocolli il rispetto delle disposizioni per la prevenzione dal contagio e la tutela della salute degli utenti e degli operatori”; secondo, “le persone con disabilità motorie o con disturbi dello spettro autistico, disabilità intellettiva o sensoriale o problematiche psichiatriche e comportamentali o non autosufficienti con necessità di supporto, possono ridurre il distanziamento sociale con i propri accompagnatori o operatori di assistenza, operanti a qualsiasi titolo, al di sotto della distanza prevista”.
Per quanto riguarda più nello specifico le residenze per la salute mentale, “il ministero della Salute è intervenuto con la circolare del 23 aprile 2020 'Linee di indirizzo ministeriali per le attività e le misure di contrasto e contenimento del virus Sars-Cov-2 nei Dipartimenti di salute mentale e nei servizi di neuropsichiatria infantile dell’infanzia e dell’adolescenza', risalente tuttavia al periodo di massima diffusione dei contagi”.
Verso la riforma dell'assistenza, con il sostegno alla domiciliarità
Guardando al futuro, il ministero ricorda di aver in mente una generale “riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana” e di avere a questo scopo “istituito recentemente con proprio decreto la relativa Commissione, presieduta da Mons. Vincenzo Paglia. Questa, come ha sottolineato il Ministro, rappresenta un prezioso strumento inteso a favorire una transizione dalla residenzialità ad una efficace presenza sul territorio attraverso l’assistenza domiciliare, il sostegno alle famiglie e la telemedicina”. Il ministero ipotizza quindi e valuterà “l'attivazione di un sottogruppo ad hoc per le residenze per la salute mentale (tenendo presente il
Tavolo per la salute mentale già esistente). Sarà ora mia cura – assicura Zampa - attivare una interlocuzione finalizzata ad acquisire elementi utili per rispondere in maniera scientifica e pertinente alle richieste di cui Unasam si è fatta portavoce”.
La Giornata mondiale
Zampa ricorda infine che “il 6 ottobre il Ministero della Salute celebra la giornata mondiale per la Salute mentale, attraverso un evento che mette al centro del dibattito sulla salute proprio la necessità di interventi personalizzati e di servizi di prossimità. A causa delle misure di prevenzione adottate per il COVID-19 – precisa - l’evento sarà accessibile via streaming sulle principali piattaforme ma costituisce un‘altra tappa per poter costruire insieme un percorso di garanzia nell’erogazione delle cure”. E conclude: “Vi ringrazio ancora per la vostra attiva partecipazione che esprime la necessaria interazione tra istituzioni e società civile”.