Sacerdoti: una proposta formativa. Evangelizzare la morte, giovedì 21
In mezzo a scelte pastorali e orientamenti che riguardano il futuro, all’ordine del giorno della pastorale rimangono questioni pratiche sulle quali non si entra mai abbastanza, pur essendo queste degli indicatori di cambiamenti significativi.
«Una delle situazioni sulle quali i preti tornano spesso a confrontarsi o a chiedere delle attenzioni riguarda proprio le esequie – sottolinea il vicario generale, don Giuliano Zatti – È un argomento che porta con sé modi alternativi di pensare e gestire la morte, risposte rituali, accompagnamento umano e spirituale, piccole e grandi pratiche che ci sono familiari e al contempo vengono messe in discussione dal venir meno del numero dei preti, dalla fatica di immaginare dei ministeri che rispondano adeguatamente a questa materia, se non addirittura da derive di vario genere che sembrano squalificare il significato del corpo e il senso ecclesiale del morire».
Per questi motivi l’Istituto San Luca propone ai sacerdoti della Diocesi – giovedì 21 novembre dalle 9 alle 17 a Villa Immacolata – una giornata formativa dal titolo “Evangelizzare la morte”. Interverranno don Gianandrea Di Donna, docente di liturgia alla Facoltà teologica del Triveneto e direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, e don Roberto Tagliaferri, docente straordinario all’Istituto di liturgia pastorale di Santa Giustina, dove insegna storia dei paradigmi liturgici, sacramentaria: matrimonio, fenomenologia del sacro e del rito, religiosità popolare.
«Nel dibattito del 21 novembre continua don Zatti – proveremo a dare voce alle tante domande e provocazioni che accompagnano oggi il morire, anche lavorando per gruppi, interagendo sulle personali esperienze e facendo sintesi di quanto raccolto. La presenza dei due relatori avrà lo scopo di individuare una “agenda” di argomenti che circondano l’odierno morire, aprire il dibattito e, nel pomeriggio, recuperare contenuti e pratiche attorno ai quali creare un consenso. Ovviamente la giornata di lavoro non ha l’obiettivo di chiudere la questione e vorrebbe essere solo l’inizio di un percorso che individui risposte comuni da porre come Chiesa locale. Nel contesto odierno la morte ha ancora bisogno di essere “evangelizzata”, ovvero restituita a una parola di Vangelo che le dia senso e celebrata in modo conseguente».