Povertà educativa, con le “comunita’ di pratiche” nasce uno spazio di confronto
Iniziativa di Con i Bambini: riflettere sui progetti sostenuti dal Fondo, per creare modelli e buone pratiche riproponibili anche nelle policy pubbliche. Rossi-Doria: “E’ una prova di maturità ma anche un messaggio di futuro”
Dieci bandi promossi, oltre 355 progetti selezionati in tutta Italia, più di 6.600 organizzazioni coinvolte tra terzo settore, scuole, università, enti pubblici e privati, quasi mezzo milione di bambini e ragazzi in difficoltà coinvolti insieme alle loro famiglie, oltre 280 milioni di euro erogati. Sono i numeri diffusi da Con i Bambini relativi all’attuazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Nato nel 2016 grazie all’accordo tra Fondazioni di origine bancaria, Governo e Terzo settore, oltre alla collaborazione tra pubblico e privato sociale, ha come obiettivo ridurre le disuguaglianze sociali ed educative.
Tre le novità del Fondo, sottolineano i promotori. Selezionare e sostenere sperimentazioni e buone prassi coinvolgendo e attivando la “comunità educante” dei territori, cioè mettendo insieme attorno ad un progetto le principali agenzie educative e tutti coloro che tengono alla crescita dei minori: scuole, famiglie, associazioni, fondazioni e altri enti non profit, università, enti locali, imprese e gli stessi ragazzi. Aver introdotto a monte il principio del monitoraggio e della “valutazione di impatto”, prevendendola nei bandi e affiancando i progetti con enti terzi qualificati per valutare nel tempo l’impatto reale sulle comunità e nei territori, guardando innanzitutto alle maggiori opportunità e alla fruizione effettiva dei diritti di bambini e ragazzi. Riflettere su come nascono le “Comunità di pratiche” e stimolare il confronto tra chi si sta occupando di povertà educativa minorile in Italia.
“Stiamo costruendo uno spazio dedicato all’incontro tra progetti, rivolto ai professionisti, agli operatori e alle organizzazioni sostenute dal Fondo, per consentire scambi, riflessioni e approfondimenti. – spiegano - L’abbiamo chiamato “Comunità di pratiche”, semplicemente. Abbiamo due obiettivi principali: sostenere e accompagnare le esperienze in corso e allo stesso tempo contribuire al rafforzamento e alla diffusione di una cultura condivisa su come contrastare la povertà educativa minorile. Più in generale, la finalità è quella di far emergere dalle iniziative finanziate modelli e buone pratiche riproponibili anche nelle future azioni di “Con i Bambini” nonché nelle policy degli amministratori pubblici e, al contempo, rafforzare la conoscenza reciproca entro la vasta comunità di chi in Italia lavora per la maggiore equità all’inizio della vita”.
“Vogliamo provare, con pazienza, a fare un vero passo in avanti non solo nel contrasto alla povertà educativa, ma anche nel processo di costruzione delle policy pubbliche e nella attuazione stessa del concetto di ‘pubblico’ – commenta Marco Rossi-Doria Vicepresidente di Con i Bambini. Attraverso il Fondo, il mondo del privato sociale e del terzo settore da una parte e lo Stato, con le sue articolazioni centrali e periferiche dall’altra, stanno dimostrando che ‘insieme’ si può. Soprattutto, lo dimostrano le migliaia di organizzazioni coinvolte con l’avvio di interventi dentro e fuori la scuola, di supporto educativo e non solo a favore di famiglie e minori in difficoltà, per dare loro ‘opportunità’ e ridurre disuguaglianze inaccettabili. Le Comunità di pratiche rappresentano una prova di maturità per tutti, ma anche un messaggio di speranza e di futuro soprattutto in questa fase difficile per il Paese”.
La volontà e quella di costruire una comunità nazionale capace di mettere a confronto esperienze, riflessioni, progettualità in modo aperto, partecipato, processuale. E di creare le migliori condizioni per nuove alleanze tra pubblico e privato sociale, nonché per consolidare cantieri di sviluppo educativo locale. Questo processo sarà facilitato da un team di esperti selezionati da Con i Bambini a seguito di una call pubblica che, attraverso l’utilizzo di metodologie e tecniche partecipative, potrà favorire occasioni di riflessione, formazione e autoapprendimento.
I primi appuntamenti di questo percorso comune con i progetti, sviluppati assieme agli esperti Marisa Belluscio, Monica Ruffato e Salvatore Patera, sono previsti in modalità virtuale a partire da novembre e tutti gli aggiornamenti sul programma delle Comunità di pratiche saranno disponibili sul sito www.conibambini.org