Piano nazionale demenze: definita la ripartizione dei fondi stanziati
A oltre un anno dall’istituzione del “Fondo per l’Alzheimer e le demenze”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del decreto-legge che ha sancito l’approvazione del riparto dei 15 milioni del Fondo triennale. La Federazione Alzheimer Italia: “Un passo avanti ma non basta: in Italia oltre 1 milione di famiglie sono ancora in attesa di risposte concrete”
“Dopo oltre un anno dall’approvazione dello stanziamento dei fondi per il Piano nazionale demenze, è stata definita la modalità di ripartizione di questi fondi. Come Federazione Alzheimer Italia abbiamo già sottolineato che 15 milioni sono una cifra assolutamente insufficiente a coprire le esigenze dei malati e le loro famiglie e, per di più, è stato sprecato molto tempo prezioso prima di sapere come poterla utilizzare. La Federazione Alzheimer Italia, come membro del Tavolo permanente sulle demenze, si fa garante del fatto che questi fondi siano impiegati in progetti veramente utili e abbiano un’effettiva ricaduta sul territorio ma, soprattutto, sulla vita delle persone con demenza e i loro familiari”. Così Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia, commenta la notizia della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto-legge del ministero della Salute insieme al ministero dell’Economia e delle Finanze che ha sancito l’approvazione del riparto dei 15 milioni del Fondo triennale per l’Alzheimer e le demenze.
Cosa prevede il decreto
Il decreto prevede l’erogazione di 14,1 milioni di euro alle regioni e 900 mila euro all’Istituto Superiore di Sanità: l’annuncio arriva oltre un anno dopo l’approvazione allo stanziamento dei fondi su base triennale, sancita dal decreto-legge del 30 dicembre 2020. Una prima parte delle somme sarà erogata alle Regioni in seguito alla presentazione e all’approvazione di un piano triennale; mentre una seconda tranche sarà erogata al raggiungimento degli obiettivi. La ripartizione dei fondi è così stabilita: 40% in quote fisse uguali per tutte le regioni e province autonome, il restante 60% in proporzione alla popolazione over 65 residente. Si va dunque dai 287.072 mila euro destinati alla Valle d’Aosta fino ai 1.670.017 euro per la Lombardia, che è la regione con il più alto numero di popolazione over 65 (2.295.835 persone, 16,57% del totale).
I progetti presentati devono prevedere interventi nel campo della diagnosi e della presa in carico delle persone con demenza: potenziamento della diagnosi precoce e tempestiva; implementazione di interventi di telemedicina, tele-riabilitazione e trattamenti psico-educazionali.
La Federazione Alzheimer Italia insieme agli altri membri del “Tavolo permanente sulle demenze”, sotto il coordinamento del ministero della Salute, avrà il compito di valutare i progetti presentati considerando la coerenza organizzativa, la fattibilità economica, l’appropriatezza degli interventi sulla base di evidenze scientifiche e l’innovazione delle soluzioni proposte. Si fa inoltre garante che i progetti presentati siano realmente efficienti acquisendo dalle regioni ogni sei mesi report sulle attività svolte con l’obiettivo di avere sotto controllo punti di forza, eventuali criticità o ripianificazione di attività e obiettivi raggiunti da ogni singolo progetto.
“Grazie ai fondi approvati dal Decreto, si avvia anche un altro piccolo passo per le persone con demenza – ricorda la Federazione Alzheimer Italia -: la stesura e pubblicazione del documento che definisce le Linee Guida sulla diagnosi e sul trattamento della demenza. Per la prima volta nel nostro Paese si avvia quindi un lavoro che, con la collaborazione delle maggiori associazioni di malati e familiari e delle società scientifiche, porterà alla definizione di indicazioni nazionali e univoche, utili per chiunque abbia a che fare con persone con demenza.
“In Italia 1.240.000 persone con demenza e le loro famiglie attendono e si meritano interventi concreti: ribadiamo la necessità di stanziare al più presto ulteriori finanziamenti e di porre la giusta attenzione al tema dell’assistenza: purtroppo si sta facendo ancora troppo poco e troppo lentamente”, sottolinea la Presidente Salvini Porro.