Piano Condor: 14 ergastoli per i responsabili dell’uccisione di cittadini italiani in America Latina
I condannati facevano parte della rete messa in piedi negli anni ’70 e ’80 dalle dittature di Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay, Cile, Bolivia e Perù con lo scopo di mettere a tacere chi era intenzionato a contrastare questi regimi. La sentenza di condanna per omicidio volontario pluriaggravato è stata emessa lo scorso 9 luglio dalla Cassazione
Quattordici ergastoli per altrettante persone riconosciute responsabili della morte di una dozzina di cittadini italiani nell’ambito del Piano Condor, uno schema orchestrato negli anni Settanta e Ottanta tra le dittature in America Latina. La condanna è stata comminata per omicidio volontario pluriaggravato. A stabilirlo è una sentenza definitiva emessa il 9 luglio scorso dalla Corte di Cassazione.
Il primo ad essere arrestato è Jorge Nestor Troccoli, 72 anni, ex tenente uruguayano che ora dovrà passare i primi due anni in isolamento diurno. Il militare, che faceva parte del servizio di intelligence della Marina del suo Paese, era riuscito a entrare in Italia quattordici anni fa grazie alla sua cittadinanza italiana. È stato preso mentre lasciava l’ospedale di Battipaglia, dove era andato per controlli di salute nella speranza di poter utilizzare la sua fragilità per evitare la prigione. Più complicato il percorso per gli altri condannati: bisognerà seguire l’iter della richiesta di estradizione o, in alternativa, quello di chiedere che la condanna sia scontata nel proprio Paese.
Ecco i nomi delle quattordici persone che si sono macchiate di reati gravissimi: oltre a Nestor Troccoli, come detto, ci sono Juan Carlos Blanco, José Ricardo Arab Fernández, Juan Carlos Larcebeau, Pedro Antonio Mato Narbondo, Ricardo José Medina Blanco, Ernesto Avelino Ramas Pereira, José Sande Lima, Jorge Alberto Silveira, Ernesto Soca, Gilberto Vázquez Bissio e Cileni Pedro Octavio Espinoza Bravo, Daniel Aguirre Mora, Carlos Luco Astroz. A loro vanno aggiunti Rafael Ahumada Valderrama, Orlando Moreno Vásquez e Manuel Vásquez Chauan, che avevano rinunciato a ricorrere alla Cassazione.
Il Piano Condor viene così confermato da una sentenza ufficiale. Si tratta di una rete messa in piedi dalle dittature di Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay, Cile, Bolivia e Perù con lo scopo di mettere a tacere chi era intenzionato a contrastare questi regimi. L’attuazione di questo schema criminale era stata affidata ai servizi di intelligence.
Il commento. Il presidente dell’associazione 24 marzo, Jorge Ithurburu, ha dichiarato: “Non si processava la Storia. Era un processo penale dove sono stati processati dei criminali che hanno sequestrato, torturato e ucciso decine di persone. Questa sentenza penale va eseguita e la detenzione di Troccoli dimostra che lo Stato italiano ne darà seguito. Troccoli ancora non ci ha detto dove sono i cadaveri delle sue vittime, è ancora in tempo”. La sentenza di un altro filone del processo, questa volta a carico della brasiliana Átila Rohrsetze, è attesa per il 26 ottobre.
L’articolo integrale di Janaina César, “Processo Condor: condannati all’ergastolo 14 ex militari sudamericani”, può essere letto su Osservatorio Diritti.