Papa Francesco: ai rappresentanti pontifici, “è inconciliabile l’essere rappresentante pontificio con il criticare alle spalle il Papa"
“È inconciliabile l’essere rappresentante pontificio con il criticare alle spalle il Papa, avere dei blog o addirittura unirsi a gruppi ostili a lui, alla Curia e alla Chiesa di Roma”. Lo afferma il Papa, nella parte centrale del testo consegnato durante l’udienza concessa ai rappresentanti pontifici, dedicata alla figura del nunzio come “uomo del Papa”.
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“In quanto rappresentante pontificio il nunzio non rappresenta sé stesso ma il successore di Pietro e agisce per suo conto presso la Chiesa e i Governi, cioè concretizza, attua e simboleggia la presenza del Papa tra i fedeli e le popolazioni”, ricordato Francesco, secondo il quale “è bello che in diversi Paesi la nunziatura viene chiamata ‘Casa del Papa’”.
“Certamente ogni persona potrebbe avere delle riserve, simpatie e antipatie – ammette il Santo Padre – ma un buon nunzio non può essere ipocrita perché il rappresentante è un tramite, o meglio, un ponte di collegamento tra il vicario di Cristo e le persone a cui è stato inviato, in una determinata zona, per la quale è stato nominato e inviato dallo stesso Romano Pontefice”.
“La vostra missione, dunque, è molto impegnativa perché richiede disponibilità e flessibilità, umiltà, impeccabile professionalità, capacità di comunicazione e di negoziazione”, le parole rivolte dal Papa ai diplomatici vaticani: “Richiede frequenti spostamenti in automobile e lunghi viaggi, cioè vivere con la valigia sempre pronta”.
“Essendo inviato del Papa e della Chiesa, il nunzio dev’essere predisposto per i rapporti umani, avere una naturale inclinazione per le relazioni interpersonali, cioè essere vicino ai fedeli, ai sacerdoti, ai Vescovi locali, e anche agli altri diplomatici e ai governanti”, scrive Francesco, secondo il quale “il servizio del rappresentante è anche quello di visitare le comunità dove il Papa non riesce a recarsi, assicurando loro la vicinanza di Cristo e della Chiesa”, come raccomandava Paolo VI. In qualità di rappresentante, inoltre, il nunzio “deve continuamente aggiornarsi e studiare, in modo da conoscere bene il pensiero e le istruzioni di chi rappresenta” “ha anche il dovere di aggiornare e informare continuamente il Papa sulle diverse situazioni e sui mutamenti ecclesiastici e sociopolitici del Paese a cui inviato”.