Ordinazioni diaconali. «Siete stati scelti, per amore! La chiamata è rivolta a tutti». Il vescovo Claudio ha sottolineato quell’“eccomi”
«Il loro “eccomi” – in cui accettano il dialogo con il Signore e testimoniano la possibilità di percorrere un sentiero, quello della vita, da discepoli – è possibile grazie a tanti, anzi tantissimi “eccomi” già pronunciati nella loro storia personale: genitori, insegnanti, educatori...».
L’“eccomi” è quello pronunciato sabato scorso – durante l’ordinazione diaconale in Cattedrale – da Riccardo Benetti, Davide Ciucevich, Dario Marchioretto, Alberto Pastorello, Fabio Spinello, Cristiano Vanin e Giuseppe Carlomagno (dei Giuseppini del Murialdo). «Ho ricevuto il loro “eccomi”, ma ce ne sono tanti altri che aspetto, quelli dei giovani che, arrivando all’età della responsabilità, ho invitato a esporsi facendo davanti alla propria comunità la professione della propria fede, testimoniando con una risposta personale l’adesione al Signore, alla sua parola, alla sua Chiesa. Sto aspettando che qualcuno faccia questo passo perché non è più tempo per adesioni soltanto culturali al cristianesimo: oggi più che mai c’è la necessità di un passo personale, responsabile, da adulti».
E ancora: «Cari diaconi, siete stati scelti, siete stati eletti. Per amore! Come tutti noi qui presenti, anziani e giovani, uomini e donne, scelti tra tutti e provocati per essere degni della chiamata che ci è stata riservata, dell’elezione ricevuta, della scelta caduta su noi. Se così non fosse, faremmo di questi sette nuovi diaconi degli eroi e si manifesterebbe ancora una volta la solita delega: sacralizziamo qualcuno perché faccia lui per noi, preghi, serva, educhi, animi per noi mentre noi continuiamo ad affannarci per le nostre cose... Insisto tanto sulla chiamata rivolta a tutti noi, suoi discepoli, fin dal momento in cui il Signore ci ha pensati nel grembo materno, fin dal momento in cui ci ha chiamati a far parte della Chiesa con il battesimo: Gesù vede che la messe è enorme e che c’è bisogno di operai».