Opera della Provvidenza. Al via, a ottobre, un nuovo corso per giovani volontari
Per interrogarsi sul senso del servizio, del passare dall’io al noi
Ogni giovedì di ottobre si terrà, dalle 19 alle 21, un corso per giovani volontari – tra 16 e 30 anni – all’Opera delle Provvidenza. «Dopo il lockdown se n’è tenuto uno a cui hanno partecipato 27 giovani – racconta Lorenza Bertazzo, coordinatrice dei volontari – La proposta è maturata da alcuni di loro che, in piena chiusura causa Covid, ci chiedevano: cosa possiamo fare per l’Opsa? Ci abbiamo pensato e, come primo a passo, sono nate le serate estive per i gruppi: abbiamo organizzato delle attività nel parco per far conoscere questa realtà».
Le domande dei giovani, però, non si sono fermate: «Ci chiedevamo quando potevano riprendere il servizio con gli ospiti così, dato che la situazione sanitaria era migliorata, è stato organizzato un primo percorso di formazione. Ci pareva importante dare alle persone la possibilità di interrogarsi e riflettere sulla scelta di fare volontariato: è per riempire il tempo? È perché si vuole dare senso alla propria vita? O per costruire relazioni ricche? Da qui è nata una proposta in quattro tappe – che riproporremo nei giovedì di ottobre – che intreccia incontri di riflessione con altri dinamici. Non tanto, in prima battuta, per parlare dell’Opsa, ma per comprendere cosa significa mettersi a servizio e passare dall’io al noi. Sentirsi, così, cittadini attivi e vicendevolmente responsabili. Il passo successivo e far conoscere l’Opsa e il servizio, che consiste soprattutto nello stare con gli ospiti. Prima del lockdown i volontari erano impegnati anche su altri fronti, come l’animazione e l’accompagnamento nelle uscite, ma adesso si concentrano sulle relazioni con gli ospiti».
I volontari che hanno partecipato ai corsi restituiscono tutte l’emozione dell’incontro con gli ospiti: «Spesso non trovano le parole per dire quanto hanno ricevuto. Quando ci riescono, parlano dell’aver imparato a gustare le piccole cose».
Con questo nuovo corso, l’Opsa vuole rispondere alle numerose richieste dei giovani, anche se «ci sarebbero i volontari “storici” da incontrare. Da loro arrivano continue domande di poter tornare a incontrare gli ospiti, ma al momento preferiamo – per sicurezza – lavorare a piccoli gruppi. L’Opsa si è sempre basata sul prezioso contributo dei volontari. Erano in duecento prima del lockdown... Stiamo comunque costruendo un’equipe di volontari “storici” che rifletteranno sui passi da compiere per il loro ritorno».
Informazioni: 344-0169174.