Nuovi sistemi di IA a servizio della medicina oncologica. L'ottenimento di modelli di IA capaci di riconoscere più tipi di cancro

Si tratta di un modello di IA che sappia rintracciare, nel campione esaminato da un patologo, le spie precoci di numerose forme di cancro, anche nelle tipologie più sfuggenti

Nuovi sistemi di IA a servizio della medicina oncologica. L'ottenimento di modelli di IA capaci di riconoscere più tipi di cancro

Ancora un ambizioso progetto di intelligenza artificiale (IA) a servizio della medicina più avanzata. Questa volta, si tratta di un modello di IA che sappia rintracciare, nel campione esaminato da un patologo, le spie precoci di numerose forme di cancro, anche nelle tipologie più sfuggenti. A promuovere e sviluppare questa nuova sfida tecnologica un “gigante” qual è Microsoft, insieme ad una startup newyorkese, Paige, che sviluppa prodotti digitali per supportare i medici di laboratorio. L’annuncio congiunto è stato diramato (sul sito dell’agenzia “Business Wire”) una settimana fa.
Il progetto consiste nello sviluppare quello che, di fatto, rappresenterebbe il più grande e avanzato sistema di IA da usare per le diagnosi oncologiche. Il sistema sarà “istruito” con una mole di immagini senza precedenti, perché sia capace di individuare nelle alterazioni dei tessuti i tumori più comuni ma anche quelli più rari e difficili da riconoscere ad occhio nudo, con la speranza che, un giorno, questo sofisticato metodo di analisi dei dati possa essere messo a disposizione dei medici incaricati delle diagnosi, rendendo il loro lavoro ancora più affidabile e riducendo le probabilità di errori.
L’attività ordinaria dell’azienda Paige consiste prevalentemente nel digitalizzare il lavoro dei patologi, passando così dall’analisi di vetrini al microscopio alle indagini di quegli stessi campioni su schermo, per facilitare una maggiore precisione nelle diagnosi. Paige, nata da una costola del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, non è certo una “neofita” nel campo. Basti pensare che possiede già di suo una mole di dati 10 volte più ingente di quelli immagazzinati su Netflix! Inoltre, ha anche elaborato modelli di IA in grado di aiutare i medici a scovare i primi segni di cancro al seno, al colon e alla prostata, quando le immagini dei tessuti vengono lette sullo schermo.
Tuttavia, per realizzare questo nuovo progetto, così ambizioso e avanzato – ottenimento di modelli di IA capaci di riconoscere più tipi di cancro -, l’azienda ha chiesto e ottenuto la collaborazione di Microsoft. Ciò ha permesso a Paige, nell’ultimo anno e mezzo, di servirsi del cloud e dei supercomputer di Microsoft per sviluppare un sistema di IA ancora più avanzato, addestrato su 4 milioni di immagini di tessuti di pazienti curati finora. L’auspicio dei responsabili del progetto è che esso possa fornire informazioni dettagliate sulla struttura dei tessuti affetti da cancro e sani, per poter elaborare modelli predittivi sulla risposta dei tumori alle cure, nonché sulla presenza di speciali biomarcatori e mutazioni.
Naturalmente, servirà ancora qualche anno prima che questo modello sia effettivamente disponibile nelle mani dei medici. Ma da quel momento, esso potrà ridurre sensibilmente il margine di errore nelle diagnosi, a beneficio dei pazienti. “Pensiamo a queste tecnologie – ha dichiarato Desney Tan, vicepresidente e consigliere delegato di Microsoft Health Futures – come a strumenti, come lo sono lo stetoscopio e la radiografia”. Ciò mette in risalto quale debba essere la funzione adeguata dell’IA: uno strumento potente a supporto dell’attività umana (in questo caso, quella medica), non una sostituzione di essa. E questo non vale solo per i medici clinici: lo scorso anno, uno studio pubblicato sul Lancet Digital Health ha mostrato come i radiologi, assistiti da sistemi di IA nella lettura a schermo delle mammografie, riescano a diagnosticare i casi di cancro al seno con maggiore precisione e con meno falsi allarmi di quando lavorano da soli, senza altri ausilii; ma al tempo stesso, ha evidenziato come gli stessi sistemi di IA producano risultati più accurati nelle mani dei radiologi, rispetto a quando hanno elaborato diagnosi da soli, senza interpretazione umana.

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Fonte: Sir