Nel raccoglimento: sarà così il 16 luglio delle Carmelitane scalze di Monselice
Quest'anno la comunità delle Carmelitane Scalze di Monselice vivrà la festa della Madonna del Carmine in privato
È una festa molto sentita, a Monselice, quella della Madonna del Carmine, che ogni anno vede la partecipazione di centinaia di fedeli, uniti nella devozione antica che affonda le radici nell’Antico Testamento.
Tanto che nella chiesetta dedicata al Sacro Cuore e santa Teresa del Gesù Bambino la comunità delle Carmelitane scalze celebra normalmente due sante messe nell’arco della giornata, per accogliere i numerosi fedeli che desiderano parteciparvi.
«Quest’anno abbiamo preferito non dover sottoporre alle restrizioni del Covid una festa così bella e così legata alla tradizione popolare» – spiega suor Maria. «Vivremo la festa nel raccoglimento della nostra comunità, portando nel cuore e accompagnando con la preghiera tutti coloro che stanno soffrendo, in particolare le persone che ci sono care, soprattutto in questo tempo difficile che richiede fiducia e coraggio».
Un tempo, in particolare quello del lockdown, che la comunità ha vissuto nella preghiera per il mondo, unendosi alle intenzioni del papa e chiedendo l’intercessione di Maria per le tante persone che ogni giorno si rivolgevano a loro per ottenere la grazia della salute per sé e per i propri cari.
«Per noi suore, abituate alla vita claustrale, il lockdown non ha comportato grandi cambiamenti nella quotidianità. Ci siamo sentite però più vicine a quanti, vivendo nel mondo, hanno sperimentato il disorientamento, l’incertezza, e la perdita di una persona cara nella solitudine» – spiega ancora suor Maria. «Ogni giorno, alle 7, partecipavamo con gioia, se pur da lontano, alla santa messa del papa a Santa Marta, traendo coraggio e ispirazione dalle sue parole. Poi, le giornate proseguivano come sempre nella meditazione e nella preghiera e, a sere alterne, ascoltavamo il bollettino di radio Vaticana che aggiornava sull’emergenza sanitaria in corso».
Rimane chiusa anche la chiesetta di San Biagio, ma per ragioni diverse. L’antica chiesa è stata infatti restaurata e adibita a biblioteca comunale, dopo un accurato restauro che ha restituito l’edificio al suo antico splendore.