Nel pane eucaristico siamo resi uno con Lui
L’Eucaristia, nella quale il Signore ci dona il suo corpo e ci trasforma in un solo corpo, c’è per fare la Chiesa, per costruirla e per edificarla

Fin dagli inizi dell’esperienza cristiana per definire la realtà complessa della Chiesa si è ricorsi a varie immagini, ognuna delle quali ne evoca uno o più aspetti, ma nessuna di esse riesce a essere esaustiva nel descriverla. Fra queste, però, eccelle quella di corpo di Cristo alla quale il Concilio Vaticano II nella costituzione Lumen gentium, dopo aver illustrato una ricca serie di immagini (paragrafo n. 6), dedica un intero numero, il 7, recuperando così quel binomio inscindibile Eucaristia-Chiesa che a partire dal 2° millennio in Occidente si era progressivamente sfilacciato (sia a motivo di una riduzione della teologia sacramentale e di una concezione corporativa, sia in reazione allo spiritualismo ecclesiologico sorto dalla riforma protestante). La Chiesa corpo di Cristo è un’immagine propriamente paolina, assunta per dire la realtà profonda della Chiesa. Parecchi studiosi pongono come punto base di tale pensiero il brano della conversione dello stesso apostolo (At 9,3-5; 22,6-8; 26,12-15), dove si riporta che Saulo, mentre si sta recando a Damasco per catturare dei cristiani, improvvisamente è avvolto da una luce, cade a terra e da colui che gli chiede perché lo stia perseguitando, dopo aver chiesto chi sia, ottiene la risposta: «Io sono Gesù, che tu perseguiti». Queste parole non lasciano dubbio sul fatto che il Risorto s’identifica con i suoi discepoli che vengono perseguitati, e questo dato esprime quanto profonda sia l’unione tra i credenti e Cristo stesso. Questa unione profonda si attua attraverso le azioni sacramentali nelle quali Cristo nello Spirito costituisce la Chiesa suo corpo. Più specificamente il testo conciliare afferma che ciò avviene anzi tutto per mezzo del battesimo, con il quale i credenti associati alla morte e risurrezione del Signore sono a Lui conformati e diventano nuove creature; ma il culmine, se così si può dire, di tale unione lo si raggiunge con l’eucaristia. Recuperando la riflessione paolina, si nota come la partecipazione al corpo eucaristico abbia come effetto per i credenti l’essere incorporati in Cristo, l’essere resi partecipi della vita divina. Ne consegue che, venendo uniti a Cristo e resi realmente partecipi al suo corpo, i discepoli divengono per ciò anche membra gli uni per gli altri. L’Eucarestia risulta essere fonte e forza creatrice di comunione tra Cristo e i credenti e questi tra di loro: nella frazione del pane eucaristico, partecipando realmente al Corpo del Signore, siamo uniti-resi uno con lui – «Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane» (1Cor 10,17) – ciò significa che l’Eucaristia, nella quale il Signore ci dona il suo corpo e ci trasforma in un solo corpo, c’è per fare la Chiesa, per costruirla e per edificarla. Se prestiamo attenzione, durante la preghiera eucaristica per due volte si invoca lo Spirito Santo: una prima volta sulle offerte presentate perché diventino il corpo e il sangue di Cristo, e una seconda volta perché coloro che si nutrono del corpo e del sangue di Cristo siano trasformati in un solo corpo, appunto il corpo di Cristo che è la Chiesa. La celebrazione di fatto è orientata a questa seconda epiclesi, ossia è finalizzata a renderci uno in Cristo, a far sì che le membra della Chiesa si conformino a Cristo, finché egli sia formato in esse. Questo avviene attraverso quel rimanere legati a lui grazie all’ascolto della sua Parola, a una vita che, seguendo le orme del maestro, si lascia plasmare a tal punto da diventare capaci di amare fino a dare la vita come il Signore.
Più che chiuderci in uno stretto rapporto io-tu con Cristo, la dimensione eucaristica apre la Chiesa al rendimento di grazie e rimanda immediatamente alla dimensione ministeriale. Infatti l’essere in comunione è per servire gli altri, come il Signore Gesù ha fatto. L’immagine del corpo che, pur essendo uno, è costituito da diverse parti e ognuna concorre al bene dell’intero organismo ben si presta ancora per spiegare questa dimensione ecclesiale. Come il corpo così anche la Chiesa corpo di Cristo è formata da diverse membra, ognuna delle quali nella sua specificità contribuisce all’edificazione dell’intero corpo. Nella Chiesa, infatti, si trovano una varietà e una molteplice ricchezza di carismi e di ministeri suscitati dallo stesso Spirito Santo che, lungi dalla logica di divisione e competizione, formano l’unità armonica della Chiesa. Questa legittima diversità evita di cadere nell’uniformità e ricorda che questa varia pluralità è per il bene comune e che tra le diverse parti, proprio perché formano un unico corpo, devono esistere relazioni fraterne, di mutua solidarietà e di collaborazione. Inoltre proprio per non dissipare i doni del Signore, come Chiesa – a partire da ognuno di noi – si è chiamati a vigilare contro ogni forma di divisione e di frammentazione causate da gelosie e invidie, da rivalità interne e pretese di superiorità, e a ricercare con dedizione e impegno l’unità che passa anche attraverso quel riconoscerci fratelli tra noi – frutto dell’Eucarestia che si celebra – facendo risuonare parole di stima e valorizzando i doni che i fratelli hanno. Da ultimo il binomio Eucaristia-Chiesa ci porta a considerare la comunità locale che celebra l’Eucaristia e che diventa Corpo di Cristo, e a chiederci: come vorresti la tua comunità? Ma l’ami e ti adoperi perché sia rispondente alla volontà del Signore? Preghi per lei?
Rete mondiale di preghiera per il papa: marzo
Intenzione di preghiera del papa Preghiamo perché le famiglie divise possano trovare nel perdono la guarigione delle loro ferite, riscoprendo anche nelle loro differenze la ricchezza reciproca.
Intenzione dei vescovi Ti preghiamo, Signore, per le situazioni di violenza che si consumano tra le mura domestiche: risana le ferite di tutti coloro che, impotenti, hanno subito violenze e abusi e fa’ che ogni casa diventi un luogo di rispetto, amore e comunione.
Intenzione di preghiera per il clero Cuore di Gesù, accompagna il cammino umano e spirituale dei tuoi ministri attraverso guide sagge e sicure, che sappiano orientarli alla ricerca della tua volontà e sostenerli nelle prove.
don Fabio Moscato
Docente di Ecclesiologia e Mariologia (fttr)