Montà. 50 anni della chiesa parrocchiale: si guarda al futuro. Festa il 24 agosto per san Bartolomeo
Montà. Alla sagra per il patrono san Bartolomeo, l’anniversario dell’inaugurazione della chiesa è occasione per rilanciare i temi del Sinodo. Il 24 agosto c’è anche il vescovo Claudio
Ci sarà anche il vescovo Claudio, sabato 24 agosto, alla messa delle 18.30, per celebrare insieme ai parrocchiani di Montà una data doppiamente importante: la festa del patrono, san Bartolomeo apostolo e i 50 anni esatti dall’inaugurazione della nuova chiesa di Montà. A celebrare la messa, in quell’occasione, fu il vescovo Girolamo Bortignon. «È davvero significativo per noi celebrare questo anniversario – racconta il parroco don Marco Cagol – per almeno tre ragioni. La prima è che Montà è una zona che si è espansa solo negli ultimi decenni e molti non ne conoscono la storia, una storia lunga dato che la parrocchia è attestata almeno al 1572. La seconda è che la storia della chiesa nuova di Montà fu lunga, travagliata e appassionante. Il terreno fu comprato nel 1932, la prima pietra venne posata nel 1937 ma fu terminata nel 1974 da don Gianfranco Martinazzo, arrivato qui l’anno prima. La terza ragione per celebrare è che ci sembra una buona occasione anche per rilanciare alcuni temi del Sinodo, con una lettura attualizzata sul nostro territorio, anche con il recupero delle sollecitazioni che il vescovo Claudio ha affidato nella lettera sinodale». La festa si apre sabato 24 agosto, dopo la messa, con la cena della comunità alle 20. Dal 25 al 27 agosto Festa del riso ogni sera dalle ore 19, mentre dal 29 agosto al 2 settembre la sagra di San Bartolomeo ogni sera alle 19 con il suo tradizionale stand gastronomico. Una sagra più ampia, più ricca, con mercatini, esposizioni di realtà solidali locali e anche una mostra sulla storia della nuova chiesa. «Non è un’operazione nostalgica o di memoria storica – avverte don Marco Cagol – ma proprio il segno di una memoria che apre al futuro. La costruzione della chiesa di mattoni è stata anche la costruzione di una comunità ai passi del Concilio Vaticano II e della sua evangelizzazione». Sarà pronto nei giorni della sagra anche un fascicolo storico che mette insieme le note dell’epoca della costruzione della chiesa e il resoconto dell’omelia tenuta dal vescovo Bortignon nel giorno dell’inaugurazione con le testimonianze della pastorale a Montà negli ultimi 50 anni. Non mancano le parole dei parroci passati per Montà come don Mirco de Gasperi e don Massimo De Franceschi ma anche il ricordo di chi è venuto a mancare, come don Gianfranco Martinazzo e don Bruno Ercolin, ai quali sarà intitolata una sala del patronato. I prossimi 50 anni di Montà prendono il via dal cammino che scaturisce dal Sinodo, con l’attenzione ai ministeri battesimali e alle collaborazioni pastorali con le altre parrocchie. «Con il precedente consiglio pastorale – spiega don Marco Cagol – avevamo elaborato una piccola regola spirituale della comunità alla quale vorremmo ispirarci».
Andrea Canton