Minori: Save the Children, in 15 anni 600mila in meno ma un milione in più in povertà assoluta
In 15 anni in Italia la popolazione di bambine, bambini e adolescenti è diminuita di circa 600mila minori e oggi meno di un cittadino su 6 non ha compiuto i 18 anni.
E nello stesso arco di tempo è dilagata la povertà assoluta, con un milione di bambine, bambini e adolescenti in più senza lo stretto necessario per vivere dignitosamente. È la fotografia scattata nella XII edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio, “Il futuro è già qui”, presentato oggi da Save the Children, a pochi giorni dalla Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza che ricorre il 30 novembre. “Un debito demografico, economico e soprattutto un debito di investimento nelle generazioni più giovani: tra il 2010 e il 2016 la spesa per l’istruzione è stata tagliata di mezzo punto di Pil e si è risparmiato anche sui servizi alla prima infanzia, le mense e il tempo pieno, lasciando che, allo scoppio della pandemia, i divari e le disuguaglianze di opportunità spianassero la strada ad una crisi educativa senza precedenti”, si legge nel report. L’eredità è un paese in cui la percentuale di Early School Leavers – cioè ragazzi tra i 18 e i 24 anni che non studiano e non hanno concluso il ciclo d’istruzione – raggiunge il 13,1% (a fronte della media europea del 9,9%) e quella di Neet – giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non sono inseriti in alcun percorso di formazione – raggiunge il 23,3% (media europea 13,7%). Anche l’ambiente in cui vivono è piuttosto compromesso: più di un minore su cinque in Italia (il 21,3% del totale) abita in città inquinate, in un Paese dove vi sono oltre 4 autovetture in circolazione per ogni minore.