Migranti, sulla Geo Barents 439 persone in attesa di un porto sicuro. “Silenzio dell’Italia”
I naufraghi sono a bordo da 8 giorni. Situazione sta peggiorando, le condizioni metereolorologiche sempre più rigide. Appello di Msf: “Auspichiamo che finisca l’indifferenza dell’Europa di fronte ai bisogni e le sofferenze di queste persone”
"Sogno una piccola casa, con i fiori, un giardino...per me e per la mia famiglia" Aicha (nome di fantasia) è una bambina originaria della Guinea. E’ stata salvata otto giorni fa in mare dalla Geo Barents, la nave umanitaria di Medici senza frontiere. Da allora, insieme agli altri naufraghi (in tutto 439 persone) attende di poter sbarcare in un porto sicuro.
“L’attesa sta estenuando le persone recuperate nei giorni scorsi nel Mediteranneo oltre che aumentare il loro senso di paura e di incertezza. A complicare la situazione ci sonole temperature notture che da ieri si sono irrigidite e perdureranno nei prossimi giorni. Dopo il rifiuto di Malta, chiediamo al governo italiano di assegnarci un porto sicuro per permettere lo sbarco dei 439 sopravvissuti, per permettere un adeguaro accesso alle cure e una ripresa dopo questo lungo ed estenuante viaggio” sottolinea Alida una delle operatrici di Msf a bordo Ma ora le autorità italiane restano in silenzio.
“Chiediamo un porto sicuro - aggiunge la presidente di Medici senza frontiere Claudia Lodesani -. Dopo i rifiuti di Malta e Italia dei giorni scorsi auspichiamo che finisca l’indifferenza dell’Europa di fronte ai bisogni e le sofferenze di queste persone”.