Migranti, il Viminale aumenta di tremila i posti del Sai
Pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto legge l’articolo 7, dedicato all’accoglienza ampia i posti anche per far fronte alla crisi politica in Afghanistan. Miraglia (Arci): “Numeri ancora ridotti, ci aspettavamo un investimento maggiore per superare il sistema emergenziale”
Per far fronte all’aumento degli sbarchi e all’accoglienza dei rifugiati in arrivo dall’Afghanistan il Governo ha deciso di ampliare i posti del Sistema di accoglienza e integrazione (Sai) di tremila unità. Lo dice l’articolo 7 del decreto legge sulle attività culturali, sportive e ricreative pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
I nuovi posti saranno destinati sia ai migranti che arriveranno via mare e via terra nel nostro paese che ai profughi afghani. Come annunciato dalla ministra Luciana Lamorgese nel corso del vertice europeo dello scorso 7 ottobre, infatti, l’Italia ha intenzione di incentivare nuovi corridoi umanitari e il resettlement delle persone in fuga da Kabul, che attualmente si trovano nei campi di Turchia, Iran e Pakistan.
L’ampliamento del sistema di accoglienza, però, non soddisfa le associazioni.“I posti sono pochi anche quest’anno abbiamo avuto un aumento degli arrivi - sottolinea Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci -. Questo significa che il sistema emergenziale, basato sui Cas, continuerà ad essere prevalente”.
Il decreto era atteso da oltre un mese: “riscontriamo con delusione che non c’è intenzione di andare verso un sistema unitario di accoglienza. Il sistema che vede le prefetture cercare posti in giro per l'Italia, affidandosi anche a soggetti che non hanno competenze e che producono criticità, è diventato stabile - aggiunge Miraglia -. Noi riteniamo che, invece, bisognerebbe affidarsi ai soggetti che hanno competenza e relazioni con gli enti locali e il territorio”.