Mafie, don Ciotti: l'80% dei familiari delle vittime non conosce la verità
Il presidente di Libera dalla manifestazione di Napoli: "Camminiamo perché ci siano verità e giustizia". Sull'Ucraina, "c'è un'altra violenza in atto in Europa. C'è un filo che ci collega a quello che sta succedendo proprio ai confini di casa nostra"
"Camminiamo perché ci siano verità e giustizia. L'80% dei familiari non conosce la verità". Queste le parole del presidente di Libera don Luigi Ciotti presente oggi a Napoli, città scelta come sede nazionale del corteo organizzato in occasione della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
"Loro sono vittime di una violenza criminale, c'è un'altra violenza in atto in Europa. Credo che sia importante - ribadisce don Ciotti - che ci sia un filo che ci collega a quello che sta succedendo proprio ai confini di casa nostra".
"Anche a Parigi alle 11:30 - ricorda il presidente di Libera - saranno letti i nomi delle vittime innocenti. È un problema che deve riguardarci tutti. In Italia se c'è stata una variante seria durante questo Covid è stata la variante criminalità".
"Lottiamo per chiedere alle istituzioni di fare la loro parte, ma - sottolinea - anche noi dobbiamo fare la nostra parte. Il delegare è una malattia terribile. Noi siamo disponibili a dialogare con le istituzioni se fanno le cose giuste, ma dobbiamo essere una loro spina nel fianco se non fanno quanto devono. Anche i cittadini devono darsi una mossa, assumersi le loro responsabilità. Abbiamo troppi professionisti della lamentela nel Paese. Abbiamo bisogno di persone che si impegnino di più".
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