La Terra sta bruciando. Muoviamoci

Ogni nostra piccola scelta orientata alla pace, alla cura e all’ecologia integrale contribuisce al cambiamento

La Terra sta bruciando. Muoviamoci

Nelle scorse settimane abbiamo guardato con sgomento e preoccupazione le immagini degli incendi che hanno colpito Los Angeles, dove sono andati bruciati più di 162 chilometri quadrati, poco meno del doppio della superficie di Padova (92 chilometri quadrati) e quasi l’intera superficie della città di Milano (182 chilometri quadrati), provocando oltre 30 vittime e la distruzione di 12 mila abitazioni. Così come avevamo guardato increduli il disastro della comunità valenciana in Spagna alla fine di ottobre 2024 e prima ancora l’impatto della nuova alluvione in Emilia-Romagna. Per richiamare solo gli eventi estremi che hanno suscitato, per alcuni giorni, l’attenzione dei media italiani. Non ha invece riscontrato particolare attenzione da parte dei media e della politica la pubblicazione, sempre nello scorso mese di gennaio, del rapporto del Servizio Copernicus sul clima globale (Global Climate Highlights 2024), che dati alla mano certifica il 2024 come l’anno più caldo di sempre, durante il quale per la prima volta la media della temperatura sul pianeta è stata stabilmente sopra la soglia di sicurezza di + 1,5 gradi centigradi. Si tratta di una conferma dei dati parziali pubblicati nel corso di tutto il biennio 2023-24 in cui si è registrato un costante aumento della temperatura media globale. Ciò che più sorprende e preoccupa è l’aumento della temperatura in Europa che in base ai dati del rapporto registra un + 2,92 gradi centigradi rispetto all’era preindustriale. Nell’ultimo biennio, dunque, si è registrata un’accelerazione nel riscaldamento dell’atmosfera senza precedenti che preoccupa la comunità scientifica e che dovrebbe spingere tutti noi e, in particolare, chi ha responsabilità di governo a livello locale, nazionale ed europeo ad agire per rafforzare le politiche e le azioni di mitigazione e di adattamento alla crisi climatica. Di fronte a questi dati e alle conseguenze che avranno nei prossimi anni risuonano con forza le parole di papa Francesco nella Laudate Deum: «Con il passare del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura. Al di là di questa possibilità, non c’è dubbio che l’impatto del cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di molte persone e famiglie. Ne sentiremo gli effetti in termini di salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambiti».

Risuonano anche le più recenti parole del presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno, quando ha parlato di “sconfortante sproporzione” tra le spese militari e quelle per contrastare la crisi climatica: «La crescita della spesa in armamenti, innescata nel mondo dall’aggressione della Russia all’Ucraina – che costringe anche noi a provvedere alla nostra difesa – ha toccato quest’anno la cifra record di 2.443 miliardi di dollari. Otto volte di più di quanto stanziato alla recente Cop29 a Baku per contrastare il cambiamento climatico, esigenza, questa, vitale per l’umanità». Partiamo dunque da questa contraddizione che il presidente Mattarella ha voluto sottolineare per riflettere nelle nostre comunità sulla necessità di cambiare le priorità e di mettere al centro della nostra azione la richiesta all’Italia e all’Europa di cambiare rotta avviando azioni concrete per ricercare una soluzione diplomatica che metta fine alla guerra in Ucraina, come in Palestina, e che sposti le immense risorse oggi indirizzate alla produzione e all’acquisto di armamenti per mitigare e adattare i nostri territori e le nostre città di fronte all’avanzare della crisi climatica, per ridurre le disuguaglianze, promuovere migliori servizi sanitari, sociali, educativi e culturali. Nell’anno del Giubileo, un tempo che invita alla conversione personale e comunitaria, come comunità cristiana facciamo nostro l’invito di papa Francesco alla spes non confundit (la speranza non delude), orientando il nostro agire nel segno della pace, della cura e dell’ecologia integrale con la consapevolezza che anche le nostre piccole scelte, il modo in cui viviamo, alimentando il tanto bene che è presente nel mondo rappresentano una leva importante per promuovere il cambiamento.

Matteo Mascia
Coordinatore del Progetto Etica e Politiche Ambientali della Fondazione Lanza

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