La Tataranni trascina la fiction Rai. Bilancio sulla terza stagione di “Imma Tataranni Sostituto procuratore”
La serie funziona più per il personaggio, interpretato dall'ottima Vanessa Scalera, che per la linea di racconto
Imma e Salvo. Tra i vari polizieschi e legal drama nati in Rai durante la parabola della messa in onda del “Commissario Montalbano” (1999-2021), la serie “Imma Tataranni. Sostituto procuratore” è probabilmente quella che si avvicina di più alla celebre creatura di Andrea Camilleri. A bene vedere, struttura narrativa e dinamica di racconto sono diverse, ma ad accostare le due serie è la forza del protagonista, la capacità di penetrazione e affezione nel pubblico. Salvo Montalbano, sagomato con grande intensità da Luca Zingaretti, è un uomo che abita la giustizia con lealtà e rettitudine, uno che crede nel proprio lavoro con un senso di missione e un chiaro apparato valoriale, ma è anche disposto ad addentrarsi nel perimetro del Male proprio per amore del bene. Tali tratti tornano con prepotenza anche in Imma Tataranni, che Vanessa Scalera ha reso in maniera magnifica: non una poliziotta bensì un magistrato, che però si intestardisce nel voler risolvere crimini con un senso di giustizia e lealtà alle istituzioni. È tenace, caparbia, acuta e travolgente, non si fa intimidire dal Male bensì lo fronteggia a viso aperto. Salvo e Imma sono due volti riconoscibili nel panorama narrativo Rai, figure che evocano affidabilità, anche quando le ascisse e ordinate della società sembrano sbiadire. Lunedì 16 ottobre 2023 si chiude la terza stagione di “Imma Tataranni”.
Matera. Dopo l’uccisione di Saverio Romaniello, Imma cerca di fare ordine tra indagini e vita personale. In casa, le cose tornano alla normalità tra Imma e il marito Pietro. Il maresciallo Calogiuri è in via di recupero, tormentato però da una strana amnesia…
Pros&Cons. Prendendo le mosse dai romanzi di Mariolina Venezia, la terza stagione di “Imma Tataranni” è adattata sullo schermo dalla stessa scrittrice con Pierpaolo Pirone e Salvatore De Mola. La regia è ancora una volta Francesco Amato, la produzione è targata IBC Movie e Rai Fiction. L’elemento di pregio della serie risiede nella forza del personaggio e nell’efficace interpretazione della Scalera, come pure dei comprimari: Massimiliano Gallo (Pietro), Alessio Lapice (Calogiuri), Barbara Ronchi (Diana) e Carlo Buccirosso (procuratore Vitali). Nella messa in onda delle prime puntate, il pubblico ha risposto in maniera solida: in media oltre 4 milioni di spettatori, con 25-27% di Share. Il forte seguito si lega soprattutto alla riuscita caratterizzazione dei personaggi e al brillante groviglio narrativo tra vita professionale e privata del magistrato. La linea gialla di ogni puntata appare adeguata, ma a ben vedere meno articolata e coinvolgente rispetto al magnetismo dei personaggi. E richiamando il parallelismo con la creatura di Camilleri, forse la differenza tra i due prodotti risiede proprio in questo: se sono accostabili i due protagonisti, Imma e Salvo, al contrario l’impianto giallo-poliziesco del racconto è ben diverso per complessità, profondità e scrittura. Nell’insieme, “Imma Tataranni” si conferma un prodotto di qualità per lo storytelling Rai. Non a caso ne è stata già confermata la quarta stagione. Consigliabile, problematica, per dibattiti.