L’insostenibile società dell’economia effimera. Due eventi tragici ci mostrano i limiti della società costruita sulla rincorsa dell’effimero

I due episodi non hanno alcuna connessione tra loro, se non il contesto economico culturale e sociale nel quale siamo immersi che, però, influenza fortemente le nostre scelte.

L’insostenibile società dell’economia effimera. Due eventi tragici ci mostrano i limiti della società costruita sulla rincorsa dell’effimero

Due eventi tragici accaduti in questo periodo, in luoghi geografici distanti fra loro, ci mostrano i limiti della società costruita sulla rincorsa dell’effimero. Da un lato il drammatico incidente avvenuto a Roma e causato da cinque ragazzi che percorrevano le strade di Roma su una Lamborghini, dall’altro la tragica sorte dei cinque passeggeri a bordo del sommergibile Titan, esploso nelle profondità dell’Oceano Atlantico. Questi due episodi non hanno alcuna connessione tra loro, se non il contesto economico culturale e sociale nel quale siamo immersi che, però, influenza fortemente le nostre scelte. L’immersione atlantica è (era?) un’esperienza estrema, offerta a facoltosi turisti disposti a spendere 250mila dollari per raggiungere i relitti del Titanic. Un’escursione che prometteva emozioni forti ai partecipanti, conclusa in modo tragico.

Dall’altra parte ci sono cinque ragazzi che hanno fondato una società che produce video su Youtube e guadagna sugli accessi e sulle visualizzazioni, con un nome che dice tutto: Borderline. Lanciavano una sfida al limite – si chiama “challenge” nel linguaggio dei social network – e chiedevano di essere finanziati attraverso la raccolta del numero di click che ricevevano per proporre emozioni forti a quanti avrebbero visualizzato la loro esperienza estrema, all’interno di questo sistema si ricevono poi sponsorizzazioni e altro. La loro ultima performance “al limite” è finita in tragedia purtroppo colpendo un bimbo innocente, e vedremo quali saranno le conseguenze per il sistema giuridico. I commenti su questa storia si sono diretti verso la debolezza valoriale dei giovani o della fragilità delle proposte educative, dell’insuccesso del sistema formativo e così via. In verità non si tratta di ragazzotti sbandati che non sapevano come passare il loro tempo, sono persone molto integrate nel sistema sociale che hanno appreso i suoi valori e li hanno messi in pratica in modo molto diretto.

Le due esperienze nelle loro distanze presentano tratti molto simili. Innanzitutto, c’è il profitto: guadagnare soldi, il più possibile, rapidamente e anche divertendosi; poi c’è l’utilizzo di mezzi tecnologici più sofisticati in un caso, meno nell’altro; infine c’è l’offerta del prodotto sul mercato: la proposta di un’emozione rischiosa e di frontiera da vivere direttamente o da vedere su uno schermo.

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Fonte: Sir