L'economia civile al liceo Maria Ausiliatrice di Padova
In un mondo in cui l’1 per cento della popolazione mondiale detiene più del doppio della ricchezza posseduta da 6,9 miliardi di persone e il 46 per cento della popolazione vive con meno di 5.50 dollari al giorno (dati Oxfam); in uno scenario economico globalizzato in cui una grande azienda di tecnologia americana vale quanto il Pil italiano e sembra non riuscire più a resistere alle minacce economico-politiche di moderne democrature come Russia e Cina.
Di fronte a tutto questo, cosa può, da sola, la scuola? Se la risposta apparente sembra essere sconfortante, a ben guardare non è così; certo, occorrono gli ingredienti adatti: lo stile educativo di don Giovanni Bosco (il “Sistema Preventivo” è valido ed efficace ancora oggi), un ambiente salesiano (il liceo Maria Ausiliatrice di Padova, unica scuola socia di Next - Nuova Economia X Tutti), la sensibilità dei docenti, l’attenzione alla contemporaneità e - ultimo ma non meno importante - diffondere la cultura di una nuova economia.
Al liceo Maria Ausiliatrice, tramite un curriculum verticale e interdisciplinare, accompagniamo gli studenti a (ri)scoprire l’economia civile: un pensiero di tradizione tutta italiana, sviluppato da Antonio Genovesi (1765) che mette al centro dell’economia relazioni, reciprocità, motivazioni, fiducia, l’insieme delle virtù civili per tendere al bene comune più che alla ricerca di soddisfazioni individuali. Conosciamo bene l’evoluzione del pensiero economico dei secoli successivi: le teorie anglosassoni hanno preso il sopravvento, la figura del mercante (nata in Italia) è stata scorporata dai valori prima citati per puntare al profitto, dando così vita all’homo oeconomicus e alla massimizzazione del profitto. Ma è lo stesso papa Francesco che, attraverso l’iniziativa “Economy of Francisco”, ci ricorda quanto sia importante l’attenzione alla crescita spirituale e culturale dei giovani, così come la necessità – ormai non più rinviabile – di un’economia diversa da quella che abbiamo conosciuto finora e che ci ha portato alle crisi del 1929 e del 2008.
Il progetto di economia civile del liceo Maus “Innovazione e Tradizione” (che prende avvio dal manifesto della scuola salesiana FMA), risponde all’invito del papa e incontra la sensibilità dell’Agenda UN 2030 per lo sviluppo sostenibile: riteniamo che il modello economico adottato dai principali Paesi del mondo non sia più sostenibile e che, per cambiarlo, occorra un coinvolgimento di tutta la società civile. È per questo che scegliamo di accompagnare gli studenti verso un nuovo orizzonte, una nuova cittadinanza economica, affinché possano diventare cittadini del mondo attivi e responsabili.
La nostra scuola aspira ad essere un cantiere aperto sul territorio, considerato come luogo di incontro della realtà, per favorire la maturazione di esperienze e relazioni. Attraverso di esse, i nostri studenti possono scoprire il proprio posto nel mondo, smuovere le coscienze, non essere indifferenti alla sofferenza degli altri e contribuire a rendere la società più solidale e inclusiva, più a misura d’uomo. Per poter raggiungere questi obiettivi, ogni singolo studente necessita di sentirsi protagonista del proprio apprendimento, scoprendo le passioni, le potenzialità e le modalità, uniche per ciascuno e ciascuna, con le quali poter dare il proprio contributo alla costruzione di una società giusta. Questo scopo viene raggiunto attraverso il service learning: una proposta educativa che coniuga i processi di apprendimento e di servizio alla comunità in un unico progetto ben articolato, nel quale i partecipanti si formano attraverso l’impegno e il confronto con problemi presenti nel contesto di vita, con la finalità di migliorarlo. Una nuova economia è possibile? Sì, e la scuola può ancora accompagnare i giovani a scoprirla, ad essere i protagonisti della propria vita e a poter cambiare il mondo.
Alberto Piovan
docente di diritto ed economia politica