Italiani soddisfatti, ma non di tutto. La disuguaglianza territoriale a partire dai dati sulla soddisfazione dei cittadini pubblicati da Istat
Bene i legami, ma qualità del tempo, lavoro e benessere economico ci raccontano invece un’Italia a velocità differenti, che fatica a riequilibrarsi.
In media sono le caratteristiche più vulnerabili e meno positive a essere evidenziate per raccontare alcuni aspetti della società italiana. Tuttavia anche partire da aspetti positivi può essere rilevatore di elementi di omogeneità e di diversità. Almeno è possibile evidenziarne alcuni a partire dai su “La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita” uno dei Report annuali dell’Istat.
I dati che appaiono alla lettura sono per un verso inaspettati. Nonostante la pandemia e il duro periodo di confinamento sociale a cui siamo stati sottoposti tutti durante parte del 2020 gran parte dei cittadini italiani dai 14 anni in su esprimono nel complesso un’alta soddisfazione per la loro vita (44,3%) e un altro nutrito gruppo (41,3%) si è dichiarato mediamente soddisfatto. Non ci sono grandi differenze sul territorio nazionale.
Principalmente gli italiani sono soddisfatti dei loro legami. Le relazioni intrafamiliari ricevono un giudizio positivo dall’89,7%, mentre l’80% apprezza le proprie relazioni amicali. Con sorpresa nel 2020 anche la soddisfazione per la propria salute è rimasta alta (positiva per l’81,6% della popolazione, porzione addirittura superiore a quella dell’anno precedente), molto probabilmente – osservano i ricercatori – “la prima fase di diffusione della pandemia sembrerebbe avere portato le persone a relativizzare le proprie valutazioni verso l’alto, soprattutto tra chi esprimeva livelli bassi”.
Ne traiamo dunque una prima considerazione: salute e buone relazioni in famiglia e con gli amici sono caratteristiche omogenee sul territorio nazionale, che innalzano il livello di qualità della vita in Italia.
Ci sono, invece, altre dimensioni della soddisfazione rilevata che rivelano disuguaglianze: in questi casi i livelli scendono e si distribuiscono in maniera meno omogenea. Nel tempo libero la soddisfazione è buona per il 69,3% dei cittadini, con una maggiore percentuale nel Nord Italia rispetto al Mezzogiorno con una differenza di 7,5 punti percentuali; la differenza sulla soddisfazione per la personale situazione economica (al 58% in Italia) è ancora più evidente con un divario tra Nord e Mezzogiorno di otre dieci punti percentuali. Tra i cittadini del Sud Italia e delle Isole è inferiore anche la fiducia verso gli altri, già bassa per la media degli italiani (23,2%). Al contrario, anche se per il 66% delle famiglie le risorse economiche risultano adeguate, oltre il 29% dichiara di aver subito un peggioramento della sua condizione e in questo caso si trova al Nord la crescita più ampia (da 24,3% a 28,9%) anche se è al Centro la porzione maggiore di famiglie che hanno assottigliato le loro risorse.
Qualità del tempo, lavoro e benessere economico ci raccontano invece un’Italia a velocità differenti, che fatica a riequilibrarsi.