Intelligenza artificiale vs Babele: chi vincerà? Se l'AI fa il doppiaggio di una telecronaca in diretta
La partita di calcio più interessante che ho visto in tutto il 2024 non è stata giocata né dalla Nazionale di Spalletti né dal tormentatissimo Calcio Padova.
Il match a cui mi riferisco, un soporifero scontro tra le seconde squadre di Orlando e Miami nella Serie C delle Mls statunitense, che si è giocato il 2 aprile, passerà alla storia per via della sua telecronaca: oltre alla lingua inglese, infatti, per la prima volta la stessa diretta veniva trasmessa in tempo reale anche in spagnolo, portoghese e francese grazie all’intelligenza artificiale. Con lo stesso timbro di voce – e al solo prezzo di ritardare la diretta di qualche secondo – si potevano sentire gli stessi telecronisti pronunciare gli stessi concetti in altre lingue. Tutto questo avviene grazie alla compagnia Camb.Ai, con sede a Dubai ma su cui scommettono gli investitori di mezzo mondo: in questi mesi la tecnologia è stata sperimentata in altri sport e in tv. Al momento le voci appaiono vagamente robotiche e un po’ più fredde rispetto alle controparti reali. Eppure il doppiaggio funziona. E tra un po’ sarà ancora meglio. Su internet, del resto, è facile reperire software per sostituire la voce o ripetere digitalmente il dono delle lingue con le app, impiegate massicciamente anche nella recente campagna elettorale in India. La rivoluzione qui, però, è il fattore tempo reale, che da una parte manderà in crisi doppiatori e interpreti, dall’altra creerà finalmente uno spazio di conversazione pubblica globale, e, meglio ancora, europea. È chiaro che tra qualche anno (o qualche mese) ascolteremo dalla loro stessa voce, ma ciascuno nella sua lingua, non solo gli ospiti del post-partita della Champions League o i presentatori dell’Eurovision, ma anche le conferenze stampa di Ursula von der Leyen e di Biden. I cattolici all’estero, poi, potranno assistere in diretta all’Angelus ascoltando papa Francesco che parla nella loro lingua. La tecnologia annullerà la maledizione di Babele?
Andrea Canton
Giornalista, fa parte di Weca-Webcattolici Italiani