In viaggio la Carovana di pace per l’Ucraina: “Esiste un’altra proposta politica, fatta di ponti"
Iniziativa di pace "Stop the war Now". Nicotra (Un ponte per): "Il pensiero unico bellicista rischia di portare l’Italia ad una caccia alle streghe senza precedenti. Solo la pace è un buon investimento"
“Siamo partiti questa mattina da Gorizia allo volta di Leopoli (UKR) con una carovana di speranza e solidarietà che vede protagonista quella società civile italiana ingiustamente messa all’indice perché pacifista, da tanta classe politica e da troppi mass media. Il pensiero unico bellicista rischia di portare l’Italia ad una caccia alle streghe senza precedenti nella storia dell’Italia repubblicana. Caccia al pacifista, alla Cgil, all’Anpi, al direttore dell’Avvenire. Lo stesso Pontefice viene censurato e deriso”. Con queste parole il co-presidente di Un Ponte Per, Alfio Nicotra, in viaggio verso il paese ucraino, spiega il senso dell'iniziativa di pace Stop the war Now: una delegazione di 200 persone, appartenenti alle 89 organizzazioni della società civile italiana che aderiscono al progetto, con una carovana di 50 mezzi, in azione per portare beni di prima di necessità alla popolazione e consentire a persone con fragilità di lasciare il paese e raggiungere l’Italia.
“Poco meno di 30 anni fa ero tra i 500 pacifisti che violarono l’assedio di Sarajevo ed oggi rivivo quello spirito, quell’essere, come ci definì don Tonino Bello, ‘l’Onu dei popoli’ che si contrapponeva all’ignavia dell’Onu dei potenti.- racconta Nicotra - Come allora, invece delle armi mettiamo in gioco i nostri corpi, il nostro profondo ripudio della guerra, che ci ha sempre spinto ad essere dalla parte delle vittime dei conflitti. Diciamo No a Putin e No alla Nato. Siamo al fianco del popolo ucraino, che è sotto le bombe. Siamo al fianco del popolo russo che paga la propaganda bellicista e le scelte di guerra del suo governo. Ai nostri fratelli e sorelle pacifisti russi, che rischiano la galera e la repressione per dire no alla guerra, va il nostro abbraccio e sostegno”.
“Venga a vederci, a filmarci, ad ascoltarci chi dice che siamo equidistanti, che mettiamo sullo stesso piano vittime e carnefici. – invita Nicotra - Imparino che esiste un’altra proposta politica, fatta di ponti, di negoziato, di costruzione di comunità solidali, di resistenza nonviolenta all’invasore che ha l’indubbia forza di costruire un futuro comune per questa terra, per tutti e tutte. Andiamo disarmati in Ucraina non solo per portare aiuti umanitari e mettere al sicuro il maggior numero di donne e bambini. Ci siamo messi in cammino affinché la comunità internazionale comprenda che non può lasciare che il massacro si compia e si pianifichi sulla pelle del popolo ucraino il più grande piano di riarmo, dalla fine della seconda guerra mondiale”.
“Noi di Un Ponte Per abbiamo conosciuto in questi 30 anni di guerra mondiale a pezzi, l’orrore delle bombe, i crimini dei missili mai intelligenti, il fosforo bianco gettato su Falluja, Aleppo sventrata dalle bombe a grappolo, i palazzi ripiegati su se stessi di Belgrado. – conclude - La guerra è sempre uguale e l’ordine che pretende di costruire porta nel proprio seno le ragioni di nuove insicurezze e conflitti. Siamo qui, in questa carovana così varia e composita, a testimoniare che solo la pace è un buon investimento. Basta guerre! Ponti, non Muri”.