In un urban fantasy il potere della diversità

“L’Accademia per creature magiche di Ophelia Bloom”, scritto da Elisa Binda e Mattia Perego per Mondadori, sviluppa le potenzialità degli allievi giocando sulla compensazione

In un urban fantasy il potere della diversità

Soprannominata dai maligni L’Accademia delle creature difettose, l’Accademia magica di Ofelia Bloom è in realtà la scuola che ognuno di noi vorrebbe aver frequentato. Un luogo apparentemente “sfigato”, ma dove invece ogni allievo ha l’opportunità di sviluppare al massimo le proprie potenzialità, giocando sulla compensazione, che poi è il segreto di ogni esistenza più o meno equilibrata. È in questo luogo che Tea, la strega dislessica, protagonista di questo urban fantasy firmato dalla coppia creativa (e nella vita) Elisa Binda e Mattia Perego, ritroverà finalmente la fiducia in se stessa e, soprattutto, dei nuovi e fantastici amici: ragazzi che, come lei, hanno dovuto abbandonare le accademie più prestigiose, spesso anche a seguito di atti di bullismo, per recarsi in quella scuola “speciale” a cui tutte le altre dovrebbero ispirarsi. All’Accademia per creature magiche di Ophelia Bloom, da cui prende il titolo il volume, Tea incontrerà, infatti, Tessa, la fata autistica; Noah, il gargoyle affetto da paralisi cerebrale; Viola, la sirena che non può sentire il dolore; Victor, il ragazzo licantropo che ha perso gli arti inferiori. Un romanzo dedicato ai più giovani sulla diversità, la capacità di riconoscere i propri limiti e il potere dell’amicizia. 

(La recensione è tratta dal numero di aprile di SuperAbile INAIL, il mensile dell’Inail sui temi della disabilità)

Antonella Patete

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)