In Te. Lunedì 18 ottobre prende il via la terza edizione del “viaggio nell’interiorità” per giovani dai 19 ai 35 anni
Per approfondire la relazione con Dio nella propria vita. Previsti otto appuntamenti
Terza edizione, da lunedì 18 ottobre, per “In Te. Viaggio nell’interiorità”. La proposta, che è rivolta a giovani dai 19 ai 35 anni, «si pone l’obiettivo di fornire strumenti per la preghiera personale e per approfondire la relazione affettiva con il Signore nella propria vita – spiega Chiara Aliprandi, uno dei membri dell’equipe – È quindi un percorso che parte dai desideri profondi, che tiene conto del vissuto di ciascuno; un percorso personalissimo per il quale si offre un metodo che possa aiutare a “leggere” ciò che si vive nell’intimo. “In Te” consente di fare esperienza durante gli incontri, ma soprattutto nel quotidiano, di come la Parola del Signore parla, un’esperienza che coinvolge tutta la persona, corpo, testa e cuore».
Sono in programma otto incontri mensili, dalle 19.45 alle 21; a seconda dei partecipanti si terranno nella cripta del centro universitario (via Zabarella 82) o nella chiesa di Santa Sofia (il luogo verrà comunicato agli iscritti). Attraverso alcuni incontri di Gesù raccontati nel Vangelo di Luca – che sarà il Vangelo di riferimento dell’anno liturgico di quest’anno (C) – il percorso cercherà di entrare nella preghiera del Maestro e nella sua relazione con il Padre, l’Abbà. Lo stile della preghiera segue il metodo e la spiritualità di Ignazio di Loyola, fondato sull’ascolto della Parola e sui “moti” (emozioni, sentimenti, pensieri) del cuore. «Il metodo ignaziano prevede anche la possibilità di essere “accompagnati” individualmente – continua Aliprandi – cioè di poter condividere quanto si vive nella preghiera con un fratello o una sorella».
Gli incontri sono guidati da un’equipe composta da un presbitero, tre religiose e tre laici sposati. «Questo gruppo – racconta Valentina Menegatti – è nato, potremmo dire, da una crisi e una chiamata. “Partiti” per altri incarichi padre Guido Bertagna e don Roberto Ravazzolo, siamo rimasti in sette: persone diverse, naturalmente, con differenti provenienze, storie e vocazioni. Ma... abbiamo sentito che non eravamo lì per caso, avevamo sperimentato che la proposta era significativa, così ci siamo fidati di lui e abbiamo scelto di metterci in gioco».
Ogni componente dell’equipe partecipa agli incontri di preghiera non solo per organizzare e offrire quest’esperienza ad altri, ma anche vivendola “per sé”, come tempo benefico di ascolto e relazione personale con Dio.
Info e iscrizioni su giovanipadova.it