I biscotti buoni e che fanno bene all'inclusione arrivano dalle Marche
Si chiama Frolla Microbiscottificio la cooperativa sociale di Osimo (AN) che offre un percorso di formazione e inserimento lavorativo per i giovani con disabilità. Dal 2018 a oggi, l'idea è cresciuta e si è rinforzata: oggi i lavoratori con disabilità sono 18 e i biscotti arrivano anche in “Frollabus", per far fronte alla pandemia
Fare inclusione significa mettere le mani in pasta: è quello che fanno ogni giorno i biscottai di Frolla Microbiscottificio, il progetto nato dall'incontro, nel gennaio 2019, tra due giovani ragazzi marchigiani: Jacopo Corona (26 anni) e Gianluca Di Lorenzo (40), uno aspirante pasticcere e l’altro operatore sociale. E la mamma di un ragazzo con disabilità, Silvia Spegne. Obiettivo del progetto – e dell'omonima cooperativa sociale che da questo è nata - è fornire a soggetti socialmente svantaggiati un percorso di inserimento lavorativo. Sul proprio cammino. L'idea è quella di far produrre un prodotto semplice, il biscotto, a ragazzi con disabilità. Oggi Frolla Microbiscottificio, a cui è possibile donare il 5x1000, vanta un team di 18 ragazzi con disabilità, nel rispetto di quanto stabilito dalla legge, ovvero una persona disabile ogni tre dipendenti. Ogni giorno vengono confezionati circa 150 sacchetti di biscotti e il fatturato cresce sensibilmente ogni anno: 105 mila euro nel 2019, 175 mila nel 2020 e infine 235 mila nell’ultimo anno. Per quanto riguarda le vendite, la terra madre Osimo è la più attiva, con il 6,6%, seguita da Milano (5,2%) e Roma (3,5%).
“DiversamenteBar”
Frolla, col tempo, diventa anche un bar, “DiversamenteBar”, che ha una sede anche a Castelfidardo (AN): è qui che si recano i principali consumatori di Frolla, ovvero famiglie con bambini, che qui possono trascorrere una mattinata in compagnia dei ragazzi del team, respirando un clima sereno di inclusione. Anche la community social cresce tanto: oggi sono circa 30 mila i “follower”, tra Facebook e Instagram. E tanti sono anche i clienti del negozio online. Forte è il legame con il territorio: Frolla è infatti nata grazie ad una raccolta di crowdfunding fortemente radicata nelle Marche, dove le persone si sono recate anche personalmente a consegnare denaro e in soli sei giorni, sui 30 previsti per poter donare, la campagna aveva già raggiunto l'obiettivo di 2.500 euro. Alla fine della raccolta, sono stati raccolti ben 12 mila euro.
Gli acquisti che vengono effettuati online, vengono gestiti tutti internamente, dalla ricezione ordini al reparto spedizioni alla preparazione dei pacchi.
Il Frollabus
La pandemia ha imposto delle limitazioni, ma anche stimolato la creatività: così è nato Frollabus. Per incrementare il servizio di bar e pasticceria, la cooperativa ha acquistato un piccolo pulmino per portare i prodotti di Frolla in giro per piazze, città, spiagge, strade, mercati e fiere di tutta Italia. Un modo per sviluppare ulteriormente l’autonomia lavorativa dei soggetti svantaggiati, attraverso lo sviluppo di un servizio colazioni capace di fronteggiare la situazione pandemica. Il Frollabus è stato finanziato con un’altra campagna di crowdfunding di ben 30 mila euro.
Da sempre Jacopo, Gianluca e Silvia sono aperti a collaborazioni con realtà che siano vicine al progetto Frolla. Non esistono partnership di lunga durata ma vengono preferiti rapporti con altre aziende in serie limitata o per sviluppi di progetti. È il caso di Clementoni, con cui si è lavorato alla creazione di un gioco da tavola di Frolla, così da sensibilizzare il tema dell'inclusione lavorativa attraverso l’aggregazione. C’è poi il tema della formazione: da qui il rapporto di convenzione con l'istituto alberghiero di Loreto per progetti di alternanza scuola/lavoro. Infine, la vicinanza con le varie realtà che offrono servizi sociali nei comuni dell’anconetano, così da monitorare eventuali richieste di persone da inserire nel contesto lavorativo.
Frolla Microbiscottificio si è aggiudicato il Premio del Cittadino europeo 2021 per la volontà di offrire opportunità di inclusione sociale e lavorativa alle persone con disabilità. Il premio, dal valore simbolico, è stato consegnato a Bruxelles il 9 novembre 2021.
Chiara Ludovisi