Helpline minori migranti, in oltre 600 hanno chiesto aiuto nell'anno della pandemia
Rapporto 2020 dell’Helpline minori migranti di Save the children: 1.276 le telefonate, assistite oltre 1.100 persone (608 sotto i 18 anni). Sospensione dei percorsi di integrazione, delle procedure amministrative, mancato incontro con i tutori volontari: gli ostacoli per i minori. La metà degli assistiti adulti è personale delle strutture di accoglienza
L’interruzione di attività formative di alfabetizzazione e di istruzione, che ha portato alla sospensione dei percorsi di integrazione, quali tirocini formativi per l’avvio di percorsi lavorativi; la sospensione delle attività degli Uffici Immigrazione e delle Commissioni Territoriali per il riconoscimento dello status di rifugiato che ha influito notevolmente sull’accesso alla procedura di richiesta asilo; la sospensione delle procedure di ricongiungimento familiare e il blocco dei trasferimenti che hanno allungato ulteriormente una tempistica di mesi di estenuante attesa, provocando in molti casi l’allontanamento volontario dalle strutture di accoglienza; il mancato incontro con i tutori volontari non considerati alla stregua di congiunti, nonostante per i minori non accompagnati, privi di figure genitoriali nel suolo italiano, siano le figure più prossime. Sono questi i principali ostacoli che minori e neomaggiorenni si sono trovati ad affrontare nel 2020, emersi nel contatto con l’Helpline minori migranti di Save the Children che ha diffuso oggi il Rapporto 2020. “Una voce amica, multilingue, gratuita volta ad accogliere, ascoltare e supportare le persone nel loro percorso”: la linea dedicata (800 14 10 16 - 351 220 2016 lycamobile) è stata istituita nel 2016 per garantire gratuitamente supporto e orientamento ai minori migranti soli, presenti sul territorio nazionale.
Oltre 1.100 migranti assisti nel 2020
L’Helpline nel 2020 ha ricevuto in totale 1.276 telefonate sia da parte di minori che di persone adulte, i beneficiari supportati e assistiti attraverso le chiamate sono stati 1.115, di cui 608 minori (stranieri non accompagnati e accompagnati) e 507 persone adulte, tra cui personale di strutture di accoglienza, neomaggiorenni, operatori e volontari del settore che hanno chiesto principalmente un supporto nella mediazione linguistico culturale con i ragazzi. “Con il diffondersi della pandemia, -si legge in una nota - il sostegno linguistico si è rivelato indispensabile anche per le tante strutture che accolgono minori e adulti migranti e che spesso hanno un numero limitato di mediatori. Più del 60% degli interventi attivati nel 2020 è stato svolto per affiancare e assistere linguisticamente la ricezione e il rilascio di informazioni inerenti alle restrizioni, cosi come alle raccomandazioni per contrastare la diffusione del virus Covid-19”. Inoltre, la Helpline Minori Migranti ha affiancato frequentemente durante l’anno i team di Save the Children che operano in frontiera Nord e Sud, svolgendo un ruolo fondamentale di mediazione culturale nei primi momenti dopo lo sbarco e all’arrivo dei minori stranieri soli, che con la pandemia si sono trovati ancora più disorientati.
“In un anno così difficile, durante il quale tutti abbiamo sofferto per le restrizioni e il distanziamento sociale, l’isolamento e le difficoltà relazionali hanno pesato in misura se possibile ancora maggiore su questi adolescenti, arrivati da soli in Italia. Per loro il contatto telefonico o on-line con una persona che ne conosce la cultura di origine e parla la stessa lingua può essere fondamentale, anche in termini di acquisizione di informazioni essenziali per la loro salute e per il loro percorso di integrazione. - commenta Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia-Europa di Save the Children - La Helpine rappresenta un supporto fondamentale per le strutture di accoglienza, per i tutori volontari e per tutti quegli operatori, istituzionali e non, che affiancano questi ragazzi nel loro percorso in Italia, anche grazie all’intervento di mediatori culturali specializzati. Un intervento, quello di mediazione culturale, che va maggiormente sostenuto attraverso progetti specifici sul territorio nazionale”.
Beneficiari minori, in gran parte richieste dalla Sicilia
La maggioranza dei minori, che hanno chiamato il numero verde e ricevuto assistenza, è di sesso maschile (84%) e ha 17 anni (63%) (dato che riflette la composizione delle presenze in Italia nei centri di accoglienza dedicati) e proviene per lo più da Bangladesh (45%), Somalia (17%) ed Eritrea (9%). La gran parte delle richieste di aiuto da parte di minori sono arrivate dalla Sicilia, ben il 77%, con grandissimo distacco rispetto alle altre regioni italiane: la regione nel 2020 ha accolto il maggior numero di minori stranieri non accompagnati presenti in Italia, quasi un terzo del totale, seguita a distanza da Friuli e Lombardia.
Le motivazioni: nel 38% dei casi per l’attività di mediazione linguistica su diversi argomenti. Il 22% ha chiesto ausilio durante il percorso di assistenza, integrazione e inclusione, in particolare su collocamento, lavoro, trasferimento, salute, scuola, sport, formazione, tirocinio, proroga accoglienza. Il 20% ha chiamato la Helpline per ricevere consulenza e orientamento in merito alla procedura di ricongiungimento familiare e il 10% invece per lamentare difficoltà legate alle condizioni di accoglienza presso le strutture. Il 4% dei minori ha chiesto sostegno nella soluzione di problemi legati al rilascio o alla conversione del permesso di soggiorno o alle procedure documentali/amministrative.
Beneficiari adulti, il 50% personale di strutture di accoglienza
Gli adulti che hanno beneficiato dei servizi sono stati 507, con una percentuale più alta di donne (57%), per lo più personale delle strutture di accoglienza (50%), per supporto linguistico e orientamento legale nella presa in carico dei minori stranieri non accompagnati. Inoltre, sono stati attivati interventi relativi all’orientamento legale e ai servizi operanti sul territorio. Una quota di beneficiari è rappresentata da migranti adulti in cerca di consulenza e orientamento per se stessi, i figli o i nuclei familiari. Ci sono stati inoltre diversi cittadini italiani che hanno espresso la volontà di aiutare e si sono mostrati interessati alle novità introdotte dalla Legge 47/2017 relative alla possibilità di proporsi come tutore volontario o come famiglia affidataria per minori soli. Numerosi sono stati anche i neomaggiorenni per le difficoltà legate alla conversione del permesso di soggiorno per minore età in quello per motivo di lavoro, attesa occupazione o studio. Il 64% degli adulti che si è rivolto ai servizi offerti dalla Helpline è italiano, seguito dai bengalesi (5%) e da altre nazionalità.
Anche in questo caso, come per i minori, la regione in cui sono stati raggiunti più beneficiari adulti è la Sicilia (34%), seguita da Lazio (17%) e Lombardia (8%) e dopo in modo uniforme da gran parte delle regioni italiane. Il 3% delle chiamate di adulti è giunto dall’estero.