Haiti, famiglia massacrata a Natale. Unicef: “Rapimenti aumentati del 244%”

A Port-au-Prince, il 25 dicembre, un gruppo armato ha aggredito una famiglia: quattro persone rapite, altre quattro uccise, tra cui due bambine. Tra luglio e settembre, 1.239 omicidi, rispetto ai 577 dello stesso periodo dell'anno precedente

Haiti, famiglia massacrata a Natale. Unicef: “Rapimenti aumentati del 244%”

Vittime innocenti, il giorno di Natale: il 25 dicembre ad Haiti, nei pressi di Port-au-Prince, n gruppo armato ha attaccato senza pietà una famiglia, causando la morte di quattro persone, tra cui due bambine innocenti di età inferiore ai 10 anni. Inoltre, quattro membri della famiglia sono stati crudelmente rapiti, lasciandosi dietro una scia di dolore e disperazione. Da luglio a settembre 2023, ad Haiti si sono verificate 88 gravi violazioni dei diritti dei bambini, 37 delle quali hanno comportato la tragica perdita di vite o feriti durante i conflitti armati. La polizia nazionale ha registrato un numero di 1.239 omicidi tra luglio e settembre, rispetto ai 577 dello stesso periodo dell'anno precedente. I rapimenti sono saliti a 701 vittime, con un aumento del 244%.

“Siamo profondamente scioccati e indignati per gli orribili attacchi - dichiara Bruno Maes, Rappresentante dell’Unicef ad Haiti - Estendiamo il nostro più profondo cordoglio alle vittime, alle famiglie e alle comunità colpite da questi barbari attacchi. Attacchi simili si sono verificati negli stessi quartieri una settimana fa. Le condizioni sul campo rimangono estremamente pericolose per i bambini. Purtroppo queste uccisioni non sono isolate. Solo da luglio a settembre 2023, ad Haiti si sono verificate 88 gravi violazioni dei diritti dei bambini, 37 delle quali hanno comportato la tragica perdita di vite o feriti durante i conflitti armati”.

Riferisce ancora Maes: “I crimini più gravi, tra cui omicidi intenzionali e rapimenti, stanno aumentando a un ritmo senza precedenti, in particolare nell'area metropolitana di Port-au-Prince e nel dipartimento di Artibonite. La polizia nazionale ha registrato un numero impressionante di 1.239 omicidi tra luglio e settembre, rispetto ai 577 dello stesso periodo dell'anno precedente. I rapimenti sono saliti a 701 vittime, con uno scioccante aumento del 244%. Nelle aree controllate dai gruppi armati, anche i luoghi in cui i bambini fanno affidamento per ottenere protezione e sostegno - tra cui scuole, strutture sanitarie e servizi di protezione - sono stati oggetto di attacchi. L'Unicef e i suoi partner hanno ripetutamente chiesto la protezione dei civili, in particolare dei bambini e delle donne, e il rispetto del diritto umanitario internazionale. Uccidere i bambini è una grave violazione dei diritti umani. I ripetuti attacchi e le restrizioni di accesso dovute all'insicurezza e alla violenza ostacolano anche la nostra capacità di raggiungere i più bisognosi. Restiamo impegnati a prendere tutte le misure per garantire la sicurezza dei bambini e delle loro famiglie e per ridurre le sofferenze delle vittime ed esortiamo con forza tutte le parti a fermare gli attacchi contro i bambini e le loro famiglie e a tenerli lontani dal pericolo".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)