Giornata mondiale dell'Autismo. Tra tecnologie assistive e partecipazione attiva
Difficoltà di comunicazione e interazione sono le problematiche al centro della ricorrenza di quest'anno. Anffas: “ In Italia troppi diritti ancora negati: urge un Piano strategico nazionale sull’autismo, che metta in pratica legge italiana e la Convenzione Onu”
“Tecnologie assistive, partecipazione attiva”: è questo il tema scelto quest'anno per la Giornata della consapevolezza sull'autismo, che dal 2008 si celebra il 2 aprile in tutto il mondo. Una scelta che intende far luce su quanto la ricerca tecnologica, parallelamente all'accesso agli strumento e al miglioramento dei servizi, possa esser efficace nel contrastare la discriminazione e l’isolamento di cui ancora sono vittime le persone autistiche e i loro familiari. Isolamente dovuto in gran parte proprio alle difficoltà di comunicazione e interazione, proprie di questa disabilità complessa.
Un tema molto sentito da Anffas: “Per molte persone con un disturbo dello spettro autistico – osserva l'associazione - l'accesso a tecnologie di assistenza a prezzi accessibili è un prerequisito per poter esercitare i loro diritti umani fondamentali e partecipare pienamente alla vita delle loro comunità. Le tecnologie di assistenza possono ridurre o eliminare le barriere alla loro partecipazione su base di uguaglianza con gli altri. I problemi di sviluppo, di comunicazione e sociali causati dall'autismo possono spesso portare a discriminazioni o alla necessità di speciali cure parentali e interventi medici”.
A riconoscere il ruoolo strategico delle tecnologie assistive nel percorso di inclusione c'è anche la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che “obbliga gli Stati firmatari a promuovere la disponibilità e l'uso di tali tecnologie ad un costo accessibile, ad agevolarne l'accesso e ad intraprendere o promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie di questo tipo”, ricorda Anffas. Eppure, “mentre i progressi tecnologici sono continui, esistono ancora notevoli ostacoli all'uso delle tecnologie di assistenza, compresi i costi elevati, la mancanza di disponibilità, la mancanza di consapevolezza del loro potenziale e la mancanza di formazione sul loro uso- continua Anffas - I dati disponibili indicano che, in diversi paesi in via di sviluppo, oltre il 50% delle persone con disabilità che necessitano di dispositivi di assistenza non è in grado di riceverli”.
Nel settembre 2018, il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha lanciato una nuova strategia sulle tecnologie, che mira a definire come il sistema delle Nazioni Unite sosterrà l'uso di queste tecnologie per accelerare il raggiungimento dell'Agenda per lo sviluppo sostenibile 2030. La strategia intende inoltre facilitare l'allineamento di queste tecnologie ai valori sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, nonché alle norme e agli standard del diritto internazionale, comprese la CRPD e altre convenzioni sui diritti umani. Tali valori comprendono l'uguaglianza e l'equità, l'inclusione e la trasparenza. La progettazione e l'uso delle nuove tecnologie, secondo la Strategia, dovrebbe essere guidata da una prospettiva etica e basata sui diritti.
“La Giornata Mondiale della Consapevolezza sull'Autismo mira a mettere in luce gli ostacoli che le persone con autismo e i loro familiari affrontano ogni giorno” – commenta Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas - Una persona su cento ha un disturbo dello spettro autistico. In Italia sono circa 600 mila. Solo una parte dei casi di autismo è diagnosticato, il resto rimane sommerso. L’autismo è una “disabilità invisibile”, ignoriamo quali e quante barriere affrontano tali persone per comunicare e vivere ogni giorno e non riusciamo a immaginare come rompere queste barriere e rendere la società italiana più accessibile. In Italia urge un Piano strategico nazionale sull’autismo, che metta in pratica la legge italiana e la Convenzione delle Persone con Disabilità dell’ONU” - prosegue il presidente: “Troppi infatti, sono ancora i diritti negati alle persone con disturbi dello spettro autistico, troppo sole sono lasciate le famiglie. Oggi desideriamo fortemente che qualcuno potesse sentire la nostra voce, la voce di tutte le famiglie stanche, allo stremo delle loro forze”.
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