Gaza, Guterres condanna la “punizione collettiva”. E Israele rompe con l'Onu

“È importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono avvenuti nel vuoto. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione”: così il segretario generale. Israele; “Si dimetta, giustifica terrorismo”. E nega i visti a funzionari Onu

Gaza, Guterres condanna la “punizione collettiva”. E Israele rompe con l'Onu

 “È importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono avvenuti nel vuoto. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione. Hanno visto la loro terra costantemente divorata dagli insediamenti e tormentata dalla violenza; la loro economia soffocata; la loro gente sfollata e le loro case demolite. Le speranze di una soluzione politica alla loro situazione sono svanite. Ma le rimostranze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas. E questi terribili attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese”: con queste parole, il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha condannato i continui bombardamenti istraeliani sulla Striscia di Gaza, intervenendo alla riunione di ieri del Consiglio di Sicurezza, a New York, per un dibattito pubblico trimestrale programmato sul conflitto in corso tra Israele e Palestina. Il capo delle Nazioni Unite ha affermato che la situazione "diventa sempre più grave di ora in ora", ripetendo il suo appello per un immediato cessate il fuoco umanitario.

Parole che non sono affatto piaciute all'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan il quale, tramite i social, ha invitato Guterres a "dimettersi immediatamente", accusandolo di “giustificare il terrorismo”. Anche il ministro degli Esteri Eli Cohen ha twittato che oggi non incontrerà il capo delle Nazioni Unite per il bilaterale programmato, mentre Erdan ha fatto sapere che Israale negherà il rilascio dei visti ai funzionari dell'Onu.

Intanto, da quanto si apprende, nelle ultime 24 ore sarebbero più di 700 i palestinesi morti, di cui almeno 300 minori.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)