Francesco, primo volontario Cisom con autismo
L’impegno al fianco dei piccoli pazienti grazie al Progetto “Superamabili”: li accoglie, gioca con loro e li accompagna a fare esami e prelievi. La mamma: "Vederlo tornare a casa soddisfatto è già una grande conquista". La passione per la cucina: su facebook la pagina "Ciccio chef" con le sue ricette
Si chiama “SuperAmabili” il progetto partito in via sperimentale nel reparto di pediatria dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, promosso dal Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – Cisom. Un progetto “ambizioso così come è il protagonista di questa storia Francesco, giovane ventenne che da poco ha coronato uno dei suoi sogni, ovvero diventare volontario Cisom, il primo con disturbo dello spettro autistico a indossare la divisa rossa del Corpo. - raccontano i promotori - Francesco è un ragazzo speciale non solo perché con la sua voglia di vivere e intraprendenza sta dimostrando al mondo che la diversità, in alcuni casi, è una risorsa e non un ostacolo, ma anche perché in poco tempo è riuscito a farsi volere bene da tutti all’interno del reparto di pediatria, dove è impegnato a rendere meno pesante e noiosa la degenza dei piccoli pazienti”.
“È un ragazzo che amo definire speciale, è un autistico ad alto funzionamento, cosa che non gli impedisce di parlare, leggere, scrivere, fare sport e coltivare passioni, insomma di condurre una vita tranquilla", racconta la mamma Marika, anche lei volontaria del Cisom. Così, quando si è iniziato a parlare del progetto, Francesco non ha avuto nessuna esitazione: "Certo mamma, metto anche io la divisa”.
La sua esperienza come volontario Cisom è stata possibile anche grazie alla collaborazione con l’associazione “Le impronte del cuore” che ha esperienza con ragazzi con disturbi dello spettro autistico e ha all’attivo altri progetti di questo genere all’interno delle strutture ospedaliere. "Dopo il primo giorno di servizio nel reparto di pediatria, Francesco è tornato a casa ed è scoppiato in un pianto incessante al punto che neanche i suoi familiari riuscivano a calmarlo, - raccontano - 'sono troppo commosso ed emozionato per questa divisa', diceva".
In questa prima fase, Francesco è impegnato nel reparto pediatrico una volta a settimana, si occupa di accogliere i piccoli pazienti e i suoi genitori, giocare con loro, accompagnarli a fare esami e prelievi.
“Francesco ha 20 anni e il cuore di un bambino, vederlo tornare a casa soddisfatto per quello che ha fatto per me è già una grande conquista - spiega la mamma Marika - La risposta dei bambini e dei loro famigliari è stata positiva, per quanto sia un ragazzo di quasi 1.90 di altezza si mostra tranquillo e accogliente ai loro occhi. Il suo modo di relazionarsi è particolare, è affettuosissimo, ha una memoria impressionante, conosce tutte le favole a memoria e gli piace leggerle ai bambini. Il mio augurio è che lui continui a stare bene, che si impegni in questo progetto che lo soddisfa e che lo fa tornare ogni giorno casa con il sorriso”.
Nei mesi del primo lockdown la routine di Francesco è cambiata: la scuola era solo in Dad, gli impegni sportivi erano fermi, anche le lezioni di lingua che gli occupavano i pomeriggi sono state sospese. Così ha scoperto una nuova passione, quella per la cucina. “All’inizio si limitava a osservarmi e a passarmi gli ingredienti, è un ottimo aiuto chef, – racconta la mamma - ai fornelli ha un intuito straordinario, sa quello che ti può servire durante la preparazione di un piatto. Se, ad esempio, devo preparare le polpette, lui prepara la tavola con tutti gli ingredienti. Adesso fa tutto da solo e l’aiutante sono diventata io. Abbiamo creato anche una pagina Facebook Ciccio Chef, dove ci sono video di Francesco che si cimenta ai fornelli e prepara le sue specialità”.