Firenze, il tribunale: “Richiedenti asilo possono iscriversi all’anagrafe”
Un migrante somalo ha vinto un ricorso e potrà iscriversi all’anagrafe. Decisivo il supporto degli avvocati dell’Asgi: “Per dimostrare la regolarità del soggiorno è sufficiente il verbale rilasciato dalla questura”
FIRENZE – Il tribunale di Firenze “affossa” il decreto sicurezza. Un migrante somalo ha vinto un ricorso e potrà iscriversi all’anagrafe, a differenza di quanto previsto da una normativa del decreto che vietava espressamente l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo. La storia è quella di Yosef (nome di fantasia), richiedente asilo, attualmente ospite in un centro di accoglienza a Scandicci gestito dalla Diaconia Valdese. Tutto comincia nell’ottobre dell’anno scorso, quando il migrante presenta domanda di iscrizione all’anagrafe. Il Comune di Scandicci, proprio sulla base del decreto sicurezza, risponde a Yosef comunicandogli di “non poter accettare la richiesta di residenza”.
E’ così che Yosef, assistito dagli esperti avvocati dell’Asgi, presenta ricorso. Spiegano gli avvocati dell’Asgi: “E’ vero che l’articolo 13 del decreto sicurezza dice che, per i richiedenti asilo, il permesso di soggiorno non è più un documento valido per chiedere la residenza anagrafica. Ma la regolarità del soggiorno non si dimostra soltanto col classico permesso di soggiorno, è sufficiente anche il verbale che viene rilasciato ai migranti in questura al momento della domanda d’asilo, il cosiddetto modello C3”.
In questo modo, il ricorso ha tentato di aggirare i divieti del decreto, facendo leva su una postilla non inserita nel decreto. Il tribunale di Firenze ha accolto il ricorso e ha ordinato al comune di Scandicci “l’immediata iscrizione nel registro anagrafico del richiedente asilo”.
L’ordinanza potrebbe segnare un cambiamento perché rimette in discussione alcune principi fondanti del decreto sicurezza e potrebbe aprire le porte dell’anagrafe ai richiedenti asilo. “Il verbale rilasciato dalla questura al momento della domanda di asilo – hanno aggiunto dall’Asgi - certifica la regolarità del soggiorno in Italia, assolvendo perfettamente alle condizioni previste dalla legge per l’iscrizione anagrafica”.
Il divieto di iscrizione anagrafica complica la vita dei migranti, che senza iscrizione non possono avere la carta d’identità, non possono usufruire del medico di base, on possono avere una residenza e non possono trovare un lavoro regolare. “Yosef adesso è contento” hanno detto dalla Diaconia Valdese. Nei prossimi giorni tornerà probabilmente all’anagrafe, dove la sua domanda dovrà essere accolta. La sua storia è una storia lunga. Arrivato in Italia nel gennaio 2018, ha moglie e figli in Svezia e sogna di farli arrivare in Italia attraverso il ricongiungimento familiare.