Elezioni Usa. Finti giornali cattolici pubblicati e distribuiti negli stati in bilico
Michigan, Nevada, Arizona, Pennsylvania e Wisconsin sono tra gli stati chiave che decideranno le elezioni del 2024. I loro elettori, non chiaramente schierati per i repubblicani o per i democratici, determineranno se sarà Kamala Harris o Donald Trump ad ottenere i 270 delegati necessari a vincere la presidenza. Proprio in questi stati, nelle ultime settimane, gli elettori cattolici sono diventati un target decisivo, preso di mira da pubblicazioni che si spacciano per cattoliche, ma non lo sono, e i vescovi sono stati costretti ad intervenire. In un articolo del 20 ottobre, ProPublica, un'organizzazione non profit di giornalismo investigativo, ha notato la rinascita del "Catholic Tribune" proprio in questi stati cosiddetti "oscillanti". La diocesi di Reno, in Nevada, la Wisconsin Catholic Conference e l'arcidiocesi di Detroit in Michigan hanno fatto sentire la loro voce, rinnegando le pubblicazioni e mettendo in guardia i loro fedeli.
(da New York) Michigan, Nevada, Arizona, Pennsylvania e Wisconsin sono tra gli stati chiave che decideranno le elezioni del 2024. I loro elettori, non chiaramente schierati per i repubblicani o per i democratici, determineranno se sarà Kamala Harris o Donald Trump ad ottenere i 270 delegati necessari a vincere la presidenza. Proprio in questi stati, nelle ultime settimane, gli elettori cattolici sono diventati un target decisivo, preso di mira da pubblicazioni che si spacciano per cattoliche, ma non lo sono, e i vescovi sono stati costretti ad intervenire.
In un articolo del 20 ottobre, ProPublica, un’organizzazione non profit di giornalismo investigativo, ha notato la rinascita del “Catholic Tribune” proprio in questi stati cosiddetti “oscillanti”. La pubblicazione, distribuita tramite consegna nelle caselle postali e con un definito sito online, si presenta come un quotidiano dall’aspetto tradizionale, con una testata riconoscibile ed identitaria, ma senza un colophon che identifichi lo stampatore e senza riferimenti a editore, redattori e autori.
La versione digitale del Catholic Tribune, che come la sua controparte cartacea è pensata su misura per ogni stato, con un design uniforme per tutti i suoi siti web, attinge a notizie diocesane e parrocchiali, a post sui social media e comunicati stampa ufficiali ma obsoleti. Le nomine del clero, i dibattiti universitari, le intenzioni per la messa, sono intervallati da articoli, per la maggior parte privi di firme, che esortano i lettori ad agire alle urne su questioni come l’aborto e la libertà religiosa.
ProPublica ha osservato che gli articoli sono “incendiari e apertamente partigiani, e si concentrano su questioni di guerra culturale che risuonano con gli elettori conservatori”. Inoltre secondo la redazione dei giornalisti investigativi, una versione cartacea del Wisconsin Catholic Tribune ha cercato attivamente di “indebolire la vicepresidente Kamala Harris e sostenere l’ex presidente Donald Trump” riprendendo il tema delle mutilazioni eseguite sui bambini per costringerli a cambiare sesso e quello degli immigrati haitiani che Trump aveva accusato di nutrirsi di animali domestici. Varie pagine poi imputano a Kamala Harris i tentativi di assassinio dell’ex presidente Donald Trump. Questo tipo di giornalismo definito “pink slime – melma rosa” ha costretto ad intervenire i vescovi delle diocesi, finite nel mirino di queste pubblicazioni partigiane e non autorizzate. La diocesi di Reno, in Nevada, la Wisconsin Catholic Conference e l’arcidiocesi di Detroit in Michigan hanno fatto sentire la loro voce, rinnegando le pubblicazioni e mettendo in guardia i loro fedeli.
Sul sito web dell’arcidiocesi di Detroit si legge che “il Michigan Catholic Tribune, un giornale che si identifica falsamente come cattolico, viene spedito ai parrocchiani in alcune aree” dello stato, ma “questa pubblicazione non è approvata né è affiliata all’arcidiocesi “. Inoltre si ribadisce che il Tribune “non ha la dovuta autorizzazione richiesta dal diritto canonico (della Chiesa) per definirsi cattolico”. Se per i fedeli che sono stati avvertiti si è chiarita la natura della pubblicazione, lo stesso non può dirsi per il resto degli abitanti dell’area che hanno ricevuto il giornale e si sono fatti un’idea “parecchio preoccupante” della visione politica cattolica. La Chiesa statunitense, nei riguardi della politica, è stata sempre molto cauta, anche perché l’agenzia delle entrate proibisce “a tutte le organizzazioni della sezione 501(c)(3)”, e quindi anche alla Chiesa cattolica di “partecipare direttamente o indirettamente, o intervenire in, qualsiasi campagna politica a favore o in opposizione a qualsiasi candidato a una carica pubblica elettiva”, pena la perdita dello stato di esenzione fiscale e sanzioni.
Risalendo a bonifici, dichiarazioni aziendali e documenti del fisco, ProPublica ha collegato le pubblicazioni ad “una rete editoriale con sede a Chicago guidata dall’ex reporter televisivo Brian Timpone”. La “Metric Media e le sue società affiliate gestiscono oltre 1.100 siti web di notizie locali in tutto il paese” e sono finanziate da un imprenditore conservatore. Gli elettori cattolici, in questo ciclo politico, si sentono ancora più orfani, non trovando in nessuno dei due candidati una piena espressione delle loro idee ed è per questa orfanezza che anche un giornale dagli articoli non finiti, senza organizzazione e con collaboratori pagati molto poco diventa una stella polare…