Dio può sempre salvarci. Se il Battesimo è necessario alla salvezza tutti coloro che non sono battezzati sono necessariamente perduti?
La Chiesa, pur sostenendo che il Battesimo è necessario, riconosce che Dio può operare fuori dai limiti umani e ha la libertà di salvare chi desidera
Il Battesimo è considerato il primo e fondamentale sacramento che segna l’ingresso nella vita cristiana. La sua funzione principale è quella di liberare l’uomo dal peccato originale, che secondo la teologia cattolica è il peccato trasmesso dall’umanità attraverso Adamo ed Eva, e di fare della persona un membro del Corpo di Cristo, cioè della Chiesa. In termini semplici, senza Battesimo non si può entrare nel Regno di Dio. Il Battesimo è quindi necessario per la salvezza in quanto permette di ricevere la grazia di Dio che purifica dal peccato e dona la vita eterna. Questo principio è espresso chiaramente nei Vangeli, in particolare nelle parole di Gesù: “In verità, in verità ti dico, se uno non nasce di acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio” (Giovanni 3:5) e ancora (Marco 16:16) “Chi crede e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.” Tuttavia, sebbene il Battesimo sia necessario, la Chiesa cattolica non insegna che tutte le persone che non sono battezzate sono automaticamente condannate. La salvezza è un mistero che riguarda la giustizia e la misericordia divina, che non possono essere pienamente comprese dagli uomini. L’espressione dei Padri della Chiesa “Fuori della Chiesa non c’è Salvezza” appare nel Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC 846), ma questa frase è interpretata in modo da includere le circostanze particolari di ciascun individuo. Quindi, secondo la teologia cattolica, extra ecclesiam nulla salus non significa che chiunque sia fuori dalla Chiesa visibile sia automaticamente condannato. Piuttosto, la Chiesa è vista come il “mezzo ordinario” di salvezza, e coloro che non sono formalmente membri della Chiesa, ma sono sinceramente alla ricerca della verità e vivono secondo la propria coscienza, possono ugualmente essere salvati, grazie alla misericordia divina. In sostanza, la Chiesa Cattolica riconosce che la salvezza è attraverso Cristo e la Chiesa, ma questa non è limitata in modo esclusivo a chi le appartiene formalmente perché Dio può agire anche al di fuori dei confini visibili della Chiesa. La teologia riconosce che la salvezza è possibile anche per chi non è formalmente battezzato, ma che ha agito secondo la propria coscienza, cercando sinceramente la verità e facendo del bene. La questione del Battesimo e della salvezza è un tema centrale nella teologia cristiana, in particolare nel cristianesimo cattolico, ma anche nelle tradizioni ortodossa e protestante. Secondo la dottrina cattolica, il Battesimo è necessario per la salvezza perché è il mezzo ordinario attraverso il quale una persona viene liberata dal peccato originale e incorporata nel corpo di Cristo. La Chiesa, tuttavia, riconosce anche che Dio non è vincolato ai sacramenti. Ciò significa che, pur essendo il Battesimo il mezzo ordinario per la salvezza, la salvezza può essere raggiunta anche da coloro che, per ragioni giustificate (ad esempio, ignoranza invincibile del Vangelo o la morte prematura di un bambino), non sono stati battezzati. Se una persona desidera sinceramente fare la volontà di Dio e, per qualche motivo, non ha avuto l’opportunità di ricevere il Battesimo, può comunque essere salvata, perché Dio guarda al cuore e alla disposizione dell’individuo. Questo è particolarmente significativo per coloro che non hanno mai sentito parlare del Vangelo ma cercano la verità secondo la luce che hanno ricevuto. Inoltre, il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma espressamente che, per coloro che non sono cristiani ma cercano sinceramente la verità e vivono secondo la propria coscienza, la salvezza non è esclusa (vedi CCC 847). La Chiesa, pur sostenendo che il Battesimo è necessario, riconosce che Dio può operare fuori dai limiti umani e ha la libertà di salvare chi desidera. Quindi, secondo la teologia cattolica, non si può dire che tutti coloro che non sono battezzati sono necessariamente perduti, poiché la salvezza dipende dalla grazia di Dio e dalle circostanze individuali, come la volontà di vivere secondo verità e coscienza. Per concludere, la salvezza secondo il Battesimo è il principio normativo, ma Dio, nella sua infinita misericordia, ha dei modi che vanno al di là delle nostre comprensioni e dei limiti che egli stesso a posto nella Chiesa.
Paolo Morocutti