Deserti di fuoco. Le temperature più alte mai registrate sul nostro pianeta
Dato il "clima", proponiamo il quesito probabilmente più naturale: qual è il luogo più caldo della Terra?
Si avvicina la stagione estiva. E con essa, per consuetudine ormai ricorrente da qualche anno, i tormentoni sul caldo che dovremo sopportare o le temute previsioni (quasi sempre disattese) sulle temperature che raggiungeremo. E mentre inizia la corsa preventiva ai condizionatori d’aria… beh, lasciamo spazio anche a qualche curiosità scientifica pertinente. Un esempio? Dato il “clima”, proponiamo il quesito probabilmente più naturale: qual è il luogo più caldo della Terra?
Con ogni probabilità, i più acculturati non avranno tentennamenti nella risposta: sicuramente la arcinota “Death Valley”, la Valle della Morte, situata a nord-ovest di Los Angeles, in California (Usa). Alle 15:41 del 16 agosto scorso, infatti, nel luogo chiamato “Furnace Creek Ranch”, è stata rilevata l’incredibile temperatura (riferita all’aria) record di 56,7 °C! Quell’eccezionale ondata di calore favorì incendi in tutto il sud-ovest degli Usa, provocando persino interruzioni nella trasmissione della corrente elettrica. Dunque, quesito risolto? Per nulla. Questo record – ci dispiace per “gli acculturati” – è stato miseramente infranto!
Un recente studio (pubblicato sul “Bulletin of American Meteorological Society”), infatti, realizzato da Yunxia Zhao e colleghi, del Department of Civil and Environmental Engineering, University of California (Usa), ha aggiornato i dati rilevati, attestando che ad aggiudicarsi il primato (a pari merito) di luoghi con la temperatura più alta mai registrata al suolo sono in realtà due deserti: quello di Dasht-e Lut, in Iran, e quello di Sonora, al confine tra Stati Uniti e Messico. Temperatura registrata? 80,8 °C!
Ma come è possibile raggiungere simili gradi di calore? In entrambi i casi, a rendere questi luoghi così “infernali” è la particolare posizione. Il Dasht-e Lut giace tra due catene montuose, dove l’aria calda viene catturata e rimane sulle dune, scaldandosi in particolare in corrispondenza delle parti coperte di nera roccia vulcanica. Uno studio del 2011 aveva già individuato il Dasht-e Lut come luogo più caldo al mondo, ma i satelliti della Nasa più moderni hanno rivisto le stime della temperatura al rialzo di ben 10 °C.
Il deserto di Sonora, invece, è situato in una sorta di conca tra le montagne, in una zona peraltro interessata dal fenomeno dell’ “ombra pluviometrica”, che rende ancor più difficile il raffreddamento del suolo. Tale fenomeno meteorologico, che si manifesta sul versante delle montagne o di altri ostacoli geografici, si oppone ai venti prevalenti. Le montagne ostruiscono il passaggio dei sistemi nuvolosi che determinano le precipitazioni, impedendo che le stesse si verifichino sul versante opposto.
Una volta appagata la curiosità sul luogo (finora) più caldo del pianeta, … beh, va da sé porsi la successiva questione: quale sarebbe il posto più freddo della Terra? Su questo punto gli studiosi sembrano essere tutti concordi. Si tratta di un altopiano orientale dell’Antartide, dove già qualche anno fa (2013) gli scienziati hanno rilevato la temperatura più bassa mai registrata sul nostro pianeta: ben -110,9 °C!
Un’ultima considerazione. Non è ancora chiaro quanto i cambiamenti climatici contribuiscano a queste temperature estreme. Certamente, i picchi di caldo e freddo sono stati registrati tutti negli ultimi anni, in particolare durante La Niña, fenomeno climatico che viene influenzato dal riscaldamento globale. “Non sappiamo ancora – chiarisce Zhao – in che modo le emissioni inquinanti agiscano sulla temperatura del suolo. Auspichiamo che ricerche future chiariscano non solo come queste temperature estreme sono cambiate nel passato, ma soprattutto come influenzeranno il nostro Pianeta nel futuro”.