Dal fieno all’installazione. Arte e agricoltura nella piana di Fonzaso uniscono passato e presente
Nella piana di Fonzaso inaugurato un nuovo progetto con 14 opere artistiche che crea unione fra passato e presente valorizzando i barch, strutture per il fieno. Si chiama “Barch art” ed è frutto della collaborazione tra Dolomiti Hub, Arte Sella e l’artista Ivan Tresoldi
Vengono definite “allestimenti parlanti” le 14 opere artistiche posizionate lungo un percorso storico e naturalistico «che si snoda tra il silenzio di un territorio che preserva intatta la memoria popolare di Fonzaso». Stiamo parlando del progetto “Barch art”, un’interessante iniziativa inaugurata a fine novembre, realizzata nella piana di Fonzaso, il Comune ai piedi del Monte Avena, che crea una comunità tra passato e futuro, valorizzando entrambi. Per conoscerla dobbiamo partire dai barch: sono strutture rurali tipiche di quel territorio (esistono solo nel Feltrino), un tempo utilizzate come deposito e la conservazione del fieno che, con l’abbandono dell’agricoltura di montagna, sono diventati «testimoni muti di uno stile di vita e di una cultura rurale ormai andati persi» dicono gli organizzatori. Ed è così che, per valorizzare queste strutture e rendere quelle terre più attraenti dal punto di vista turistico, nasce il progetto “Barch art”, frutto della collaborazione tra Dolomiti Hub, Arte Sella, l’artista e poeta di strada Ivan Tresoldi e con il finanziamento, attraverso un bando, della fondazione Cariverona. «Abbiamo voluto portare avanti questo progetto per non disperdere un patrimonio storico importante – spiega Walter Moretto, responsabile di Dolomiti Hub – lavorando sulla memoria per orientarla verso il futuro. È un’occasione per domandarci chi eravamo, chi siamo e potremmo essere attraverso una visione diversa di ciò che abbiamo attorno». Il recupero dei tradizionali barch (che hanno comunque mantenuto il loro stato originario), si è realizzato coinvolgendo i proprietari di questi manufatti. Nell’incontrarli, anche la comunità locale si è ritrovata per confrontarsi sulle tradizioni di questi luoghi, per ascoltare le storie degli anziani legate ai barch, per condividere esperienze passate. «“Barch art” è stato condiviso con il territorio, costituendo una fitta rete di attività e relazioni» dice il responsabile. Il progetto consiste in un percorso artistico ciclo pedonale ad anello, accessibile a tutti e gratuito, della lunghezza di 2 chilometri e mezzo, che parte da Dolomiti Hub e si sviluppa nella campagna di Arten (una frazione del Comune di Fonzaso). Lì sono posizionate le 14 installazioni realizzate da Ivan Tresoldi, posizionate in prossimità dei barch: «Sono dette avabarch una sorta di avatar del barch – spiega Walter Moretto – pensate per fungere da filtro attraverso cui vedere i barch stessi. Si realizza così un effetto particolare: guardando l’uno attraverso l’altro si crea l’unione tra le due strutture, l’anamorfosi, un effetto di illusione ottica che darà al barch un’immagine e quindi un significato diverso da quello originario. Ogni opera vuole leggere il territorio per ciò che è e come potrebbe essere». Dolomiti Hub è una realtà nata nel 2020 da Debora Nicoletto e il sostegno di altre 50 persone, con lo scopo di «costruire un polo culturale, con una chiara identità, che potesse rispondere alle necessità e aspirazioni del territorio della piana di Fonzaso. Abbiamo inizialmente realizzato una mappatura per riuscire a capire quali fossero le reali esigenze» osserva il responsabile. L’intento è di sostenere uno sviluppo culturale ed economico della zona che negli anni ha vissuto fenomeni di spopolamento e di denatalità. Le attività e i servizi portati avanti da Dolomiti Hub (che formalmente è gestita da Dolomiti Lab Srl un’impresa sociale senza scopo di lucro), si sviluppano su quattro direttrici: culturale, sociale, ricreativa e artistica. Sin dal suo inizio Dolomiti Hub ha avuto come sede un ex opificio nella zona industriale di Fonzaso, rigenerato per farne un luogo di aggregazione e di promozione di tante iniziative. Nella struttura, dove lavorano diverse persone e sono attivi molti volontari, è presente un bistrot, degli spazi di promozione culturale e formativi (ad esempio un doposcuola). Inoltre c’è una grande sala dove fare proiezioni cinematografiche, attività teatrali e concertistiche. Dolomiti Hub promuove diverse iniziative sociali anche esterne alla struttura come dei centri estivi o il “Barch art”. «Siamo un laboratorio dinamico dove ognuno può trovare occasioni di crescita personale e comunitaria con l’opportunità di proporre iniziative culturali anche con un impatto economico» osserva Walter Moretto. Nel Dolomiti Hub sono presenti anche ragazzi in messa alla prova dal tribunale di Venezia o di Belluno. «Lavoriamo con le realtà e i soggetti che hanno a cuore il nostro territorio» dice in conclusione Walter Moretto.
“Barch art”: un itinerario in mezzo alla natura
Il progetto “Barch art”, inaugurato a fine novembre, è nato in seno a Dolomiti Hub, una realtà impegnata nella piana di Fonzaso per lo sviluppo del territorio, con iniziative di tipo culturale, ricreativo e sociale. Il progetto prevede un itinerario a ingresso gratuito e la visione di 14 installazioni. Per maggiori informazioni c’è il sito barchart.it
L’arte in dialogo continuo con la natura
Arte Sella è l’associazione culturale che ha collaborato con Dolomiti Hub e l’artista Ivan Tresoldi per la realizzazione del progetto “Barch art”. A partire dalla sua fondazione, nel 1986, Arte Sella, si legge nel suo sito, «è sinonimo di arte nella natura, un laboratorio creativo unico in Italia e nel mondo, dove l’arte ha tessuto un dialogo continuo con la natura», quella della val di Sella, in Trentino. Tanti gli artisti che negli anni hanno portato il loro contributo all’associazione. L’altro protagonista del progetto è Ivan Tresoldi che ha realizzato le 14 installazioni del percorso. Walter Moretto di Dolomiti Hub dice di lui che si definisce un «poeta di strada, perché lavora con il territorio, attraverso le relazioni». Ivan, per la realizzazione di “Barch art”, si è avvalso dell’aiuto di diverse persone che già nel 2023 si sono messe all’opera. Il primo evento del progetto, intitolato “Chiamata alle arti!”, ha segnato l’inizio di un percorso di ascolto e valorizzazione artistica dei barch.