Covid, Senior Italia FederAnziani: "Scende il tasso mortalità degli over60"

Il centro studi dell'organizzazione ha analizzato gli ultimi dati provenienti dall’Iss: si passa dal 9,56% all’1,19% negli ultimi trenta giorni. Messina: "Concentrarsi su questa fascia di popolazione, rischio di morire è superiore di ben 56 volte per le persone non vaccinate". Rsa, "non fare passi indietro"

Covid, Senior Italia FederAnziani: "Scende il tasso mortalità degli over60"

"Ancora troppi senior purtroppo continuano a morire per il Coronavirus (sono 3.921 i decessi over 60 nel corso dell’ultimo mese) ma fortunatamente c’è un nuovo dato che ci conforta e che sbugiarda, semmai ce ne fosse ancora bisogno, i no vax: grazie ai vaccini, negli ultimi trenta giorni il tasso di mortalità tra gli over 60 è sceso dal 9,56% all’1,19%": è il commento di Roberto Messina, Presidente di Senior Italia FederAnziani, il cui centro studi ha analizzato gli ultimi dati provenienti dall’Istituto Superiore di Sanità.
"Al 14 dicembre scorso, secondo il bollettino dell’ISS, il totale dei decessi provocati dalla pandemia erano 134.463, di cui 127.837 erano over 60, pari al 95,07% del totale. – dichiara Messina - Oggi il numero complessivo dei decessi è salito a 138.645, di cui 131.758 over 60, con 3.921 decessi tra i senior nell’ultimo mese. Il dato importante da sottolineare, però, è che i percorsi vaccinali hanno portato a un considerevole miglioramento della situazione: infatti nei trenta giorni appena trascorsi il tasso di mortalità (deceduti/contagiati) dei senior è stato dell’1,19%, contro un dato da inizio pandemia a metà dicembre 2021 del 9,56%. Un calo determinato certamente dall’espansione delle vaccinazioni. Oggi la percentuale dei vaccinati con 3 dosi over 60 è il 74,9% della popolazione, con due è l’87,8%, con solo una è il 5,5%. A non essere ancora vaccinati (né guariti) sono il 9,5% della popolazione in questa fascia d’età, così distribuiti: il 13,6% della popolazione d’età compresa tra 60 e 69 anni, il 9,4% tra i 70 e i 79, e il 3,5% tra gli 80 e gli 89. Si tratta di un grande successo che conferma ancora una volta l’efficacia della vaccinazione specialmente rispetto a questa fascia della popolazione".
Per il presidente Messina è dunque importante non abbassare la guardia, ma "continuare a concentrarci su questa fascia d’età in cui il rischio di morire per Covid è superiore di ben 56 volte per le persone non vaccinate rispetto a quelle vaccinate".
"Si è smesso di parlare delle Rsa, dove la situazione è ancora molto problematica, - prosegue -  i contagi continuano a moltiplicarsi, molte strutture sono in sofferenza per la scarsa disponibilità di infermieri e personale sanitario, e dove molte irregolarità gravi sono state rilevate dai controlli dei Nas nelle scorse settimane, incluse le mancate vaccinazioni dei sanitari e l'inosservanza delle misure anti-Covid, oltre alle classiche carenze igieniche e strutturali. Anche rispetto a queste strutture il nostro appello è a non fare passi indietro, a risolvere le criticità che ben conosciamo, e soprattutto a vaccinarsi non solo per doverosa osservanza delle norme vigenti, ma anche per non rendersi responsabili di ulteriori contagi e morti".
"Infine – conclude Messina – occorre ritornare alla presa in carico dei pazienti affetti dalle diverse cronicità e all’erogazione delle cure ordinarie, perché altrimenti aggiungeremo tante altre morti evitabili in più come i pazienti oncologici, dializzati, fratturati, ai decessi dovuti al Covid".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)