Covid, Oxfam ed Emergency: “Nei Paesi poveri uccide quattro volte di più”

Per ogni decesso nei paesi ricchi si stima che nei paesi a basso e medio-basso reddito muoiano quattro persone per la mancanza di test diagnostici, vaccini e terapie. Un nuovo rapporto di Oxfam fotografa una pandemia ben lungi dall’essere finita: 3 milioni le vittime già causate da Omicron, ben 19,6 milioni dall’inizio dell’emergenza, calcolando le morti in eccesso. Appello per un cambio di rotta sulla sospensione dei brevetti

Covid, Oxfam ed Emergency: “Nei Paesi poveri uccide quattro volte di più”

Dallo scoppio dell’emergenza Covid il numero di morti causato dal virus è stato 4 volte superiore nei paesi a basso-medio reddito, rispetto ai paesi ricchi. È l’analisi contenuta nel nuovo rapporto La pandemia dell’avidità  pubblicato da Oxfam, membro insieme a Emergency della “People’s Vaccine Alliance”, a 2 anni esatti dalla dichiarazione di inizio pandemia da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Se l’impatto della pandemia nei paesi ricchi, come l’Italia, è stato devastante, nei paesi più poveri del mondo è stato praticamente insostenibile. I primi a farne le spese sono stati donne e bambini. – hanno detto Sara Albiani, policy advisor su salute globale di Oxfam Italia e Rosella Miccio, presidente di Emergency -. Nelle aree del mondo afflitte da conflitti, povertà spesso estrema, la mancanza di test e la ridotta capacità di raccolta, analisi e trasmissione dei dati sanitari ha fatto sì che un numero molto elevato di decessi causati dal Covid19, semplicemente non venisse segnalata dalla autorità competenti”.

Pandemia, le vittime potrebbero essere 4 volte quelle ufficiali

Tragici i numeri contenuti nel dossier. “Se consideriamo le morti in eccesso, rispetto al periodo pre-pandemico, si stima che a livello globale le vittime siano state 19,6 milioni, ossia quattro volte di più rispetto alle cifre ufficiali – si evidenzia -. Partendo da questa analisi, il rapporto stima che per ogni persona che ha perso la vita per il Covid19 in un paese ad alto reddito, ne siamo decedute 4 nei paesi a reddito basso o medio-basso. Se mettiamo questo dato in relazione alla popolazione totale, nei paesi a reddito basso o medio-basso le morti per Covid sono del 31% più alte che nei paesi più ricchi”.

Solo Omicron si stima abbia già causato 3 milioni di vittime dalla sua comparsa. “Queste cifre rendono evidente quanto sia purtroppo illusorio un orizzonte di fine pandemia. La variante Omicron può colpire in maniera grave soprattutto le persone non vaccinate che sono ancora il 93% nei paesi poveri – aggiungono Albiani e Miccio -. Secondo alcune stime, oltre la metà della popolazione globale potrebbe risultare contagiata entro la fine di marzo 2022. Se anche la maggior parte dei casi risulterà lieve, il loro aumento esponenziale non farà che moltiplicare il numero di decessi, in particolare laddove la popolazione non è protetta dalla vaccinazione”.

Nel mondo ogni minuto tre bambini hanno perso un familiare. In india 2 milioni di orfani

Il rapporto evidenzia inoltre che a causa del Covid-19: nel mondo, ogni minuto, tre bambini hanno perso un genitore o un familiare: solo in India, più di due milioni di bambini sono rimasti orfani; le donne hanno 1,4 probabilità in più di lasciare il proprio lavoro rispetto agli uomini; il 99% dell'umanità vive in condizioni peggiori rispetto al periodo pre-pandemico, con 160 milioni di persone cadute in povertà e 137 milioni rimaste disoccupate.

40 nuovi miliardari grazie al business del vaccini

Oxfam, nel suo annuale rapporto sulla disuguaglianza , ha recentemente denunciato che per contro la pandemia ha generato un nuovo miliardario ogni 26 ore e di questi 40 lo sono grazie ai profitti provenienti dalla vendita di vaccini, terapie, test e dispositivi di protezione individuale. Durante l’emergenza Covid, i 10 uomini più ricchi del mondo hanno visto raddoppiare le loro fortune, aumentate a un ritmo di 1,3 miliardi di dollari al giorno, o 15 mila dollari al secondo.

“Dopo due anni tutti vogliono davvero mettere la parola fine alla pandemia. Tutti tranne i leader dei paesi più ricchi che continuano a ignorare l’impatto ancora oggi devastante del virus – aggiungono Albiani e Miccio -. I vaccini hanno rappresentato la grande speranza, ma appunto i governi di quei paesi hanno costantemente sabotato ogni tentativo di prevederne una distribuzione globale, spinti da logiche nazionalistiche, miopi e colpevoli. Si dice da più parti che stiamo entrando in un'’era post-Covid’, ma di fatto migliaia di persone muoiono nei paesi a basso reddito per mancanza di dosi”.

Considerare finita la pandemia? “Il prezzo da pagare potrebbe essere altissimo”

Da qui - anche in vista del summit dell’Organizzazione Mondiale del Commercio che si dovrebbe tenere dal 9 al 15 marzo per discutere ancora della proposta di sospensione temporanea dei diritti di proprietà intellettuale dei brevetti - un nuovo appello perché si arrivi a rendere i vaccini un bene pubblico globale, prima che altre innumerevoli vite vadano perdute.

“I paesi ricchi e le grandi aziende farmaceutiche sino ad oggi hanno piegato ai loro interessi la risposta globale alla pandemia, facendo pagare al sud del mondo il prezzo più alto – concludono Albiani e Miccio –. Dinanzi a miliardi di persone senza alcun accesso ai vaccini ci si illude che la pandemia sia finita. Le evidenze sembrano dirci che il livello di immunizzazione raggiunto con la terza o la quarta dose nei paesi ricchi non basti, che più il virus continuerà a circolare liberamente tra la gran parte della popolazione mondiale non ancora vaccinata, più aumenterà, il rischio di nuove, aggressive varianti. Finché i paesi a basso e medio reddito non saranno messi in condizione di produrre i vaccini autonomamente e su larga scala, attraverso la condivisione dei brevetti e della tecnologia, la pandemia resterà tra noi per un bel pezzo”.

"Mentre Omicron tende a causare una malattia più lieve, la sua maggiore trasmissibilità implica un numero altissimo di vittime, in particolare tra la popolazione non vaccinata – aggiunge Gregg Gonsalves, Professore Associato di Epidemiologia alla Yale University –. Possiamo anche raccontarci di aver chiuso con questo Coronavirus, ma è lui a non aver chiuso con noi. Dobbiamo trovare una via d’uscita, rendere il vaccino un bene accessibile a tutti in tutto il mondo. Le decisioni di salute pubblica devono basarsi su evidenze complete, non su agende politiche. La narrativa imposta dai paesi ricchi non farà che peggiorare le cose. Il sud del mondo, comprensibilmente, vuole prendere in mano la situazione e i paesi ricchi dovrebbero lasciarglielo fare”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)