Coronavirus. Villa Maraini: “Allarme overdose anche in quarantena”
Negli ultimi 10 giorni sono cinque i casi di overdose su cui sono intervenuti gli operatori delle unità di strada. Due donne e tre uomini tra i 37 e i 60 anni. Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini-Cri: “Le sostanze circolano ancora, nonostante il lockdown”
Cinque overdose negli ultimi 10 giorni, tre soltanto da inizio aprile, tutte però andate a buon fine grazie all’intervento degli operatori dell’Unità di Strada di Villa Maraini-Cri nel Parco di Viale dell’Archeologia a Tor Bella Monaca-Roma. Nonostante la quarantena dovuta al Covid-19, due donne e tre uomini di età tra i 37 e i 60 anni hanno potuto acquistare sostanze, poi consumate nel Parco della periferia della Capitale. È quanto denuncia una nota della Fondazione Villa Maraini. "Le sostanze circolano ancora, nonostante il lockdown - spiega Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini-Cri -, perché si tratta di canali che sfuggono ai controlli. Diversamente avremmo avuto una fila di persone in astinenza”. Nonostante le limitazioni imposte dal governo per contenere il contagio, Villa Maraini-Cri prosegue il suo lavoro di assistenza ai tossicodipendenti, aggiunge la nota, che, a causa della loro vulnerabilità, stile di vita ed emarginazione sociale, “sono ancora più a rischio” in periodi come questo. “Da qui l’importanza di proseguire con le politiche di riduzione del danno - chiede la nota -, riconosciute dall’Organizzazione mondiale sanità come uno degli strumenti fondamentali per combattere la diffusione della droga nel mondo (circa 200 le siringhe sterili al giorno consegnate gratuitamente dall’Unità di Strada a Roma per prevenire HIV ed Epatiti)”.
L’impegno prosegue anche in sede, dove gli esperti della Fondazione hanno prodotto delle raccomandazioni per staff e volontari dei servizi di riduzione del danno, per continuare ad operare in sicurezza anche in periodo di pandemia, evitando il propagarsi del Corona virus. “Abbiamo realizzato questo documento affinché i tossicodipendenti siano inclusi in tutti i programmi di contenimento dell’epidemia, nel rispetto dei diritti umani e del principio di inclusività - ha aggiunto Barra -. Ma abbiamo pensato anche a chi resta a casa e deve gestire la sua dipendenza patologica: i nostri psicologi che operano nel servizio Tia, ora potranno offrire consulenze in videochiamata, dopo un primo contatto telefonico al numero 0665753059, favorendo il distanziamento sociale imposto”.