Coronavirus. FederAnziani: “Comportamenti corretti per evitare scelte etiche estreme”
Il presidente Roberto Messina, dopo il documento della Società italiana di anestesia: “Chiunque adotti comportamenti irresponsabili contribuisce attivamente a mettere tutti noi di fronte a scelte etiche dolorose come questa. Ci troveremo a dover decidere a chi destinare le limitate risorse disponibili e a escludere necessariamente delle categorie”
ROMA – “Siamo allarmati per le raccomandazioni che abbiamo visto circolare in questi giorni in merito all’ammissione ai trattamenti clinici e alla loro sospensione, contenute nel documento della Società italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva - dichiara il presidente Senior Italia FederAnziani, Roberto Messina . Tali raccomandazioni suggeriscono di porre un limite di età all'ingresso in terapia Intensiva, di riservare le risorse che potrebbero essere scarsissime a chi ha più probabilità di sopravvivenza e a chi può avere più anni di vita salvata, in sostanza privilegiando pazienti giovani e sani rispetto ai pazienti anziani, malati e con comorbidità severa il cui decorso è più lungo e consuma più risorse. Comprendiamo bene la necessità di seguire un’ottica di massimizzazione dei benefici per il maggior numero di persone, in condizioni eccezionali di squilibrio tra necessità e risorse disponibili, e riteniamo che per scongiurare quest’ipotesi vada compiuto ogni sforzo possibile, concentrando tutte le risorse nel moltiplicare i posti nei reparti, e soprattutto facendo comprendere alla popolazione intera la necessità di impegnarsi al massimo per evitare il contagio”.
“Quel che a tutti deve essere ben chiaro - prosegue Messina -, è che adottare comportamenti leggeri e non seguire le norme di prevenzione significa mettere a rischio non soltanto la propria salute e quella delle persone più prossime come familiari, conviventi, colleghi, ma la tenuta del sistema e la salute di tutti. Chiunque adotti comportamenti irresponsabili, non rispettando le regole, contribuisce attivamente a mettere tutti noi di fronte a scelte etiche dolorose come questa. Ci troveremo, nel caso in cui il contagio si espanda e la domanda di terapia intensiva cresca ulteriormente, a dover decidere a chi destinare le limitate risorse disponibili e a escludere necessariamente delle categorie. Rispettando le regole possiamo tutti insieme arrestare il contagio”.
“Facciamo appello anche ai datori di lavoro affinché favoriscano lo smart working – continua -, e alle famiglie affinché proteggano i più fragili ovvero gli anziani e i malati cronici esposti ai maggiori rischi, facendo anche attenzione ai rapporti tra nonni e nipotini, che possono essere veicolo di contagio. Gli anziani sono la spina dorsale di questo paese, i più fragili si aspettano di essere tutelati, non abbandonati: è per loro che dobbiamo fare ogni sforzo possibile”.
“Infine - conclude Messina -, il nostro pensiero va agli operatori sanitari, a medici, infermieri, e a tutti coloro che da settimane stanno rispondendo in modo efficace e coraggioso a questa emergenza senza precedenti nella nostra storia recente, ammalandosi a loro volta, e sostenendo un peso crescente, considerata la difficoltà che si ha nel sostituirli. A tutti loro va la nostra gratitudine per quello che stanno facendo”.