Coronavirus, per le cooperative sociali lombarde una perdita di 5 milioni di euro al giorno

I lavoratori del settore toccati dalla crisi sono quasi 20 mila. Valeria Negrini, presidente di Confcoopeative-Federsolidarietà: "Al danno economico bisogna aggiungere il disagio che stanno vivendo migliaia di persone che abitualmente usufruivano dei servizi delle nostre aziende"

Coronavirus, per le cooperative sociali lombarde una perdita di 5 milioni di euro al giorno

MILANO - Ammonta a quasi 5 milioni di euro al giorno la perdita economica che le cooperative sociali della Lombardia stanno subendo per effetto dell'epidemia da coronavirus. È quanto stima Confcooperative-Federsolidarietà: tra appalti e servizi sospesi, sono giorni difficili per tutte quelle imprese che si occupano di assistenza alle persone, di educazione o offrono prodotti culturali. "Sono  circa 20 mila i lavoratori coinvolti in questa situazione critica - spiega Valeria Negrini, presidente di Confcooperative Federsolidarietà -. Al danno economico bisogna aggiungere il disagio che stanno vivendo le migliaia di persone che abitualmente usufruivano dei servizi delle nostre aziende". A volte si tratta anche di piccole cooperative, come per esempio quelle che offrono spettacoli. "In questo specifico settore la perdita stimata in Lombardia è circa un milione di euro alla settimana -aggiunge -. E così ci sono meno spettacoli teatrali, meno iniziative culturali nelle scuole e nei quartieri. L'epidemia sta causando quindi anche un impoverimento culturale".

Per tamponare la situazione di crisi, proprio ieri sera Confcooperative-Federsolidarietà ha siglato un accordo quadro con i sindacati confederali che consente alla cooperative lombarde l'accesso al Fondo per l'integrazione salariale (Fis) e quindi di salvare in questo periodo il reddito dei lavoratori. "Abbiamo poi chiesto ad Anci che i comuni mantengano fede agli impegni presi nei contratti di appalto - spiega Valeria Negrini -. Ci auguriamo insomma che i comuni non decurtino alle cooperative sociali i compensi previsti per i servizi che sono stati sospesi (dagli asili nido agli educatori nelle scuole, per esempio, ndr). Abbiamo saputo che alcuni zelanti funzionari di alcuni comuni hanno già detto alle cooperative che taglieranno del 20% gli importi. Non ci sembra giusto, si tratta di somme già messe a bilancio dai comuni. Ci troviamo in una situazione eccezionale e non è pensabile che i comuni vadano in ordine sparso".
Infine Confcooperative-Federsolidarietà ha chiesto alla Regione che nelle misure di sostegno all'economia in crisi per l'epidemia da coronovirus non siano dimenticati i settori che si occupano di servizi alle persone ed educativi. "Non chiediamo di venire prima di altri settori, ma di essere trattati come gli altri: ci lavorano solo in Lombardia quasi 80mila persone e ci occupiamo di anziani, bambini, disabili, persone fragili". 

Dario Paladini

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)