Coronavirus in carcere, lettera-appello di Cittadinanzattiva per chiedere misure urgenti
Tra le priorità la sistemazione fuori degli istituti di pena di madri e bambini, screening della popolazione detenuta e degli operatori di polizia, sanitari e civili e una rapida fornitura di dispositivi di protezione individuale. "Situazione delle carceri italiane risulta sempre più allarmante"
La sistemazione fuori degli istituti di pena di madri e bambini, screening della popolazione detenuta e degli operatori di polizia, sanitari e civili e una rapida fornitura di dispositivi di protezione individuale. Sono alcune delle priorità individuate da Cittadinanzattiva che ha inviato oggi una lettera appello sull’emergenza coronavirus nelle carceri al Ministro della Giustizia, al capo del Dap, al Commissario straordinario per l’emergenza Covid19 ed alle Regioni. “Sebbene l'attenzione pubblica, accesasi per qualche giorno intorno alle rivolte avvenute lo scorso mese, sia rapidamente scemata, - si legge - la situazione delle carceri italiane risulta sempre più allarmante e richiede l'adozione di misure ed interventi tempestivi ed efficaci volti, da un lato, a proteggere la salute delle persone detenute e del personale di polizia penitenziaria, di quello sanitario e di quello civile che vi opera, dall'altro, a scongiurare rischi di ricadute sulla salute pubblica legate ad una inopinata diffusione del contagio all'interno degli istituti di pena”.
“Le misure introdotte con il DL n. 18/2020 – che prevedono per i detenuti in semi-libertà la possibilità di non rientrare in carcere la sera e per i condannati fino a 18 mesi di scontare la pena in detenzione domiciliare (con consistenti esclusioni per diverse categorie di condannati) - nonostante abbiano prodotto un leggero calo delle presenze nelle carceri, non bastano. – spiega Laura Liberto, coordinatrice nazionale di Giustizia per i diritti-Cittadinanzattiva - Tali misure, infatti, raggiungono potenzialmente una platea di beneficiari insufficiente, ma soprattutto, sulla base delle segnalazioni che ci giungono, restano ulteriormente vanificate a causa della indisponibilità nell’immediato di un domicilio per una buona parte delle persone detenute. Peraltro, sulla base delle informazioni che finora abbiamo raccolto, i dispositivi di protezione individuale distribuiti nelle ultime settimane al personale di polizia penitenziaria risultano tuttora insufficienti e buona parte della popolazione detenuta risulta tuttora sprovvista di mascherine e gel disinfettanti”.
Ecco in dettaglio le misure sollecitate.
Sul piano della prevenzione e del contenimento del contagio:
-Vista la circolare del 03/04/2020 del Ministero della Salute, procedere in tutti gli istituti penitenziari allo screening della popolazione detenuta, degli operatori della polizia penitenziaria e del personale sanitario e civile ivi impegnato, mediante somministrazione di tamponi nasofaringei, o di test sierologici come già avvenuto in Toscana ed in Campania, grazie ad accordi tra P.R.A.P. e Regioni;
-Provvedere alla rapida fornitura di d.p.i. in quantità sufficiente a fronteggiare le esigenze di protezione della popolazione detenuta e del personale di polizia penitenziaria e civile, anche incrementando ulteriormente, con adeguata dotazione di fondi, le attività di produzione di mascherine avviate all'interno degli istituti.
Sul piano della immediata riduzione del sovraffollamento e della protezione di soggetti particolarmente vulnerabili:
-Procedere alla tempestiva individuazione di soluzioni alloggiative dove collocare tutti i detenuti che possono accedere alla detenzione domiciliare ma non hanno la disponibilità immediata di un domicilio idoneo, anche presso strutture alberghiere al momento inutilizzate e provvedendo a tal fine ad eventuali requisizioni.
-Individuare una collocazione immediata al di fuori degli istituti di pena per madri e bambini che si trovano tuttora ristretti”.
“In questo momento di emergenza che investe l’intero paese, se la tutela della salute dei cittadini ha finora dichiaratamente rappresentato il criterio guida delle scelte e dei provvedimenti finora adottati dal Governo, riteniamo che lo stesso criterio debba ugualmente orientare gli interventi da promuovere nell’ambito penitenziario, con prevalenza rispetto ad ogni altra ragione o interesse”, sottolinea Cittadinanzattiva.
che si resa disponibile per i cittadini che avessero necessità di avere maggiori informazioni e tutela, legate all’emergenza coronavirus, a rispondere via mail all’indirizzo coronavirus@cittadinanzattiva.it. Si può visitare anche la pagina del sito web per ulteriori indicazioni.