Coronavirus, dai detenuti il "sopravvitto" al Banco alimentare
Il Dap avvia una raccolta di generi alimentari per le famiglie in difficoltà a causa del lockdown. I detenuti potranno destinare una parte della loro spesa settimanale. Da Bollate già quasi 250 chili di "generosità”
L'emergenza sanitaria causata dalla pandemia e le misure adottate per il contenimento dei contagi da Covid-19 hanno provocato, nel solo mese di marzo, un incremento del 30% delle richieste di aiuto relative a generi di prima necessità. Per questo, da sempre sensibile alle iniziative di solidarietà, anche il mondo del carcere intende portare il proprio fattivo contributo.
Il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ha avviato, per la prima volta su tutto il territorio, una collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare Onlus allo scopo di attivare una raccolta di generi alimentari che coinvolga tutti gli istituti penitenziari.
Con una nota indirizzata nei giorni scorsi ai Provveditori regionali e ai Direttori, il DAP ha invitato ogni istituto a promuovere una colletta alimentare mediante il sistema del "sopravvitto", attraverso il quale i detenuti possono destinare volontariamente al Banco Alimentare una parte della loro spesa settimanale. L'iniziativa è estesa anche al personale penitenziario, che potrà consegnare nei punti di raccolta attivati negli istituti i generi alimentari acquistati per la solidarietà.
Ogni istituto concorderà successivamente con i responsabili dei Banchi Alimentari regionali le modalità di raccolta dei generi alimentari donati da detenuti e personale da parte di volontari della stessa Fondazione.
Venerdì scorso il Banco Alimentare della Lombardia, tramite l'associazione Incontro e Presenza, ha ritirato la colletta alimentare realizzata dai detenuti della Casa di Reclusione di Milano Bollate: quasi 250 chili di "generosità” per i più bisognosi all'esterno.