Coronavirus, "contro la paura" in Sardegna psicologi in campo
Attivato servizio di assistenza telefonica, tutti i giorni 17-19. L'Ordine regionale degli psicologi ha lanciato un servizio di assistenza telefonica
Cagliari - Psicologici in campo per l'emergenza coronavirus in Sardegna. Nel giorno del probabile primo caso di contagio nell'isola, l'Ordine regionale degli psicologi ha lanciato un servizio di assistenza telefonica, attivo dalle 17 di oggi, per offrire un supporto psicologico. Gli operatori risponderanno al numero 3791663230, tutti i giorni dalle 17 alle 19.
"Abbiamo attivato questo servizio- spiega Angela Quaquero, presidente dell'Ordine- in collaborazione con le associazioni Psicologi per i popoli, Sipem e Emdr Italia, sotto il coordinamento della Protezione civile, per le implicanze psicologiche ed emotive che il coronavirus puo' suscitare. In soggetti, che hanno gia' delle fragilita' sia di natura psicologica, che di natura fisica, per patologie pregresse o altro, la paura di contrarre il virus, puo' accentuare la condizione oggettiva e soggettiva di fragilita', amplificando emozioni, pensieri, preoccupazioni, con il rischio di un peggioramento della condizione generale e di un abbassamento delle stesse difese organiche".
Il servizio, ricorda Quaquero, e' svolto da psicologhe e psicologi "di comprovata esperienza e competenza, e' gratuito e diretto a tutte le cittadine e i cittadini, che ne sentano la necessita'. Si attende infatti l'attivazione del numero verde, che nel frattempo e' stato richiesto".
L'assistenza psicologica, conclude, e' diretta anche ai professionisti e agli operatori coinvolti nell'emergenza sanitaria, medici, infermieri, personale di assistenza, "che sono stati mobilitati per fronteggiare ogni evenienza legata alla eventuale diffusione del contagio anche in Sardegna. Seguiamo con attenzione gli sviluppi della situazione e delle azioni che sono state messe in campo dalle autorita' sanitarie, che, come sappiamo hanno gia' predisposto presidi anche esterni alle strutture sanitarie e mobilitato il personale, con azioni restrittive su permessi e ferie. Una condizione di pressione e stress di cui occorre tener conto e per cui siamo pronti a intervenire".