Coronavirus, anche la Lombardia concede l'"ora d'aria" ai disabili intellettivi
In una lettera dell'assessorato al Welfare alle direzioni delle aziende sanitarie territoriali, si sottolinea che sono "consentire brevi uscite accompagnate, come indispensabile azione di prevenzione e gestione delle crisi comportamentali"
Tutti a casa, ma una deroga ora è prevista per chi ha "una grave disabilità intellettiva, disturbi dello spettro autistico e problematiche psichiatriche e comportamentali ad elevata necessità di supporto". L'assessorato al Welfare della Regione Lombardia ha accolto le richieste arrivate in questi giorni da diverse associazioni di genitori o famigliari di persone con disabilità per le quali la lunga permanenza in casa sta diventando un incubo. In una lettera inviata ai direttori delle Ats e delle Asst della Lombardia, l'assessorato chiarisce che "anche in tale fase emergenziale può risultare quindi necessario consentire brevi uscite accompagnate, come indispensabile azione di prevenzione e gestione delle crisi comportamentali".
In particolare nelle lettera dell'assessorato si sottolinea come "la drastica restrizione o l'interruzione delle attività abituali, che sta riguardando l'intera popolazione, impatta fortemente sulle persone che presentano condizioni di elevata fragilità psichica e quadri associati a severi disturbi del comportamento per le quali, l'interruzione dei quotidiani rapporti con i contesti di cura socio sanitari e di tutti quelli interventi informali che incidevano positivamente sulla loro salute, rischia di aumentare considerevolmente la condizione di vulnerabilità e stress". Non solo. Come stanno sperimentato molte famiglie con un membro che ha gravi disabilità intellettive, "molte manifestazioni del disagio, proprie dei quadri diagnostici citati e aggravate dalla situazione attuale, sono scarsamente gestibili nell'esclusivo spazio del domicilio in una situazione di restrizione assoluta dei movimenti".
Come viene anche specificato nelle Faq delle pagine web della Regione Lombardia dedicate all'emergenza coronavirus, durante l'uscita da casa l'accompagnatore dovrà portare con sé una "specifica certificazione rispetto alla necessità di uscita" (da chiedere allo specialista di riferimento, ndr) che può però anche essere "autocertificata, indicando quale sia la ragione di necessità". Inoltre, Regione consiglia di portare con se anche "il certificato attestante la condizione fisica o di disabilità rilasciato dal proprio medico curante o dalla struttura che segue l'assistito". Non sarà invece permessa alcuna uscita qualora accompagnatore o persona disabile presentassero una "sintomalogia febrile e o respiratoria" o fossero sottoposte a quarantena.